Esercizi del kit di Pronto Soccorso – Clicca sul ” + ” per aprire l’esercizio.
Forse il titolo di questo esercizio ti può sembrare un po’ strano, eppure il Panico, come il dolore, parla. ECCOME.
Purtroppo spesso non lo si sa ascoltare, perché non usa le parole, ma le parole non sono l’unico linguaggio esistente possibile. Gli animali non parlano, ma sanno esprimersi e farsi capire molto bene.
I comportamenti ed il silenzio stesso non usano parole, ma possono essere più eloquenti delle parole stesse.
Gli stranieri invece parlano, ma se non ne conosci la lingua, ti serve un interprete.
IL DOLORE PARLA UNA LINGUA STRANIERA.
IL PANICO PARLA UNA LINGUA STRANIERA e
se non conosci la loro lingua, devi assumere un interprete. Io, con questo programma cerco di darti alcuni codici e termini per capirla. A te la volontà di studiarla.
La frase-chiave dell’esercizio è: LA RAGIONE NON BASTA, SERVE LA TUA SAGGEZZA…
Rifletti…
Questo esercizio ti consente di poter accedere rapidamente all’inconscio, per poter continuare poi il tuo LAVORO DI SGRETOLAMENTO DEL TERRORE.
Se mi hai letto fin qui, spero che tu abbia già avuto modo di sperimentare l’effetto dell’ONDA ALFA, che altro non è che quello «scivolamento nel sonno», che sai già fare benissimo per conto tuo quando ti capita di avere sonno o di appisolarti.
Il fatto è che è estremamente difficile scivolare nel sonno, quando si è sotto i «morsi» dell’attacco di panico.
Per questo ti servono tecniche capaci di farti ottenere subito quell’effetto.
Qui ti fornirò due mini-Tecniche, tratte dal Rituale di accesso all’inconscio.
La frase chiave dell’esercizio è: CHIUDI GLI OCCHI … VAI GIÙ … E ASCOLTA IL RESPIRO DEL MARE…
Rifletti…
Ora che hai capito come si fa ad entrare subito in Onda Alfa, puoi iniziare ad affrontare gli Attacchi di Panico. In tutto il Programma, con una serie ditecniche, che vanno dalle più morbide a quelle più dure, passeremo ALL’ ATTACCO dell’Attacco di Panico.
Sarà il simbolo del tuo riscatto, contro quella che chiami la tua «SFORTUNA».
Sfiderai la paura e la timidezza e sarà un bombardamento unico.
Questo esercizio rappresenta la tua reazione di CONTRO-ATTACCO alle frustrazioni e alle difficoltà della vita.
Qui affronteremo:
1°- La tua PAURA DI MORIRE
2°- La tua IPER-SENSIBILITÀ alle stupide provocazioni altrui.
La frase-chiave dell’esercizio è: SONO SOLO RUMORI … di QUALCOSA CHE SI AGITA IN ME…
Rifletti…
Questo esercizio serve per impedire che i pre-segnali di allarme scatenino l’attacco di panico vero e proprio.
Nelle «note di psicosomatica» ho sottolineato quanto sia indispensabile controllare subito il respiro, evitando di iperventilare, cioè di fare respiri rapidi e apparentemente profondi, infatti:
PIÙ RESPIRI MENO OSSIGENI IL CERVELLO
Vedi libro pgg. 80-81- Effetto Verigo-Bohr
Ingannato dalla paura, il Sistema Nervoso reagisce come se vi fosse una minaccia reale. È bene quindi educare la mente.
La frase-chiave dell’esercizio è: LASCIA PASSARE IL TRENO e FAI IL RESPIRO DEL MARE …
Rifletti…
La tecnica che ora ti propongo serve per obbligarti a distogliere l’attenzione dall’attacco, utilizzando efficacemente la tua CONCENTRAZIONE VOLONTARIA sulla ricerca di nomi di persone.
E’ una tecnica che, come quella del Respiro del Mare e altre, puoi utilizzare per entrare in onda Alfa, quando ti trovi su treni, aerei, autobus, ecc.
E’ una tecnica fisicamente molto meno impegnativa e meno vistosa di altre, per cui, gli altri non si accorgono di ciò che stai facendo.
Inoltre,… SCIVOLERAI IN ONDA ALFA … SENZA NEMMENO ACCORGERTI…
Quindi, non banalizzarla.
Sembra una sciocchezza, ma non è così.
La frase-chiave dell’esercizio è: DISTRAI LA MENTE E SPOSTALA ALTROVE.
Rifletti…
In fase iniziale, spesso è difficile arginare l’irruenza dell’attacco di panico, quindi è meglio attrezzarsi anche con tecniche «dure», capaci di contrastarla, non appena avverti i presegnali di attacco.
Sono tecniche ANTAGONISTE, che fanno da CHIODO SCACCIA CHIODO.
Gli stimoli, un po’ dolorosi ma efficaci, si possono utilizzare anche in pubblico.
Le Tecniche proposte sono: premere il pollice e mordere la lingua.
ISTRUZIONE per la pressione del pollice:
Per premere il pollice devi:
1 – Inserire la punta del pollice della mano sinistra nella base del pollice della mano destra.
2 – Con la sinistra, che copre la destra, devi schiacciare con una certa forza, fino a quando senti un po’ di dolore.
Prova a farlo ora, prima dell’esercizio.
Frase-chiave dell’esercizio è: IO TI ASCOLTO, MA ANCHE TU ASCOLTAMI.
Rifletti…
Ora, con le conoscenze che hai a tua disposizione, puoi ABBANDONARE TUTTA QUELLA PAURA legata al fatto di non sapere cosa ti capita quando hai un attacco di panico.
Leggendo le Note di Psicosomatica e le premesse del Pronto Soccorso, hai potuto capire che molte reazioni che ti spaventavano erano solo delle normali reazioni di allarme del Sistema Nervoso, le quali fanno parte dell’AROUSAL, di quella coreografia si presegnali di allarme della quale ti ho parlato e che continuerò a richiamare, affinché tu non le confonda con i sintomi veri e propri.
Ora, con l’esercizio, cercherò di spiegarti il vero SIGNIFICATO DEI SINTOMI.
Capire il loro significato aumenterà la tua capacità di auto-controllo, poiché il conscio e l’inconscio iniziano a ritrovare la loro unità.
La frase-chiave dell’esercizio è: RICORDATI SEMPRE IL SIGNIFICATO DEI SINTOMI.
Rifletti…
Nella“coreografia” dell’attacco di panico vi sono aspetti che aggiungono dramma al dramma. Mi riferisco a tutte quelle reazioni psicosomatiche esagerate che lo accompagno e che abbiamo visto nella slide n.7 delle premesse a proposito dello “AROUSAL” (Vedi app).
Ricordo brevemente che l’Arousal rappresenta l’INSIEME DI SEGNALI DI ALLARME “normali”, che il nostro Sistema Nervoso attiva in caso di minaccia.
Questo insieme di reazioni viene esasperato da 5 PERFIDI AMICI del Panico, che sono:
1 – Lo STRESS EMOTIVO ELEVATO
2 – La FANTASIA PERVASIVA
3 – La PAURA DI IMPAZZIRE
4 – Il GIUDIZIO DEGLI ALTRI
5 – La RESISTENZA PSICOLOGICA
La frase-chiave dell’esercizio è: VUOI DAVVERO STARE BENE? LIBERATENE !
Rifletti…
Ora che hai acquisito diversi strumenti difensivi e maggior comprensione sul significato dei sintomi, voglio metterti in condizione di difenderti da quelle parti interne, che fanno di tutto per sabotare i tuoi sforzi di volerti liberare dalla paura ossessiva degli attacchi di panico.
Nonostante la tua buonavolontà, infatti, la parte protestataria del tuo inconscio potrebbe cercare ancora di ribellarsi.
Contro la protesta dell’inconscio, si sa, NON BASTANO le tecniche AVVERSATIVE.
Esse servono solo per distrarre un attimo l’inconscio, per spostarne l’attenzione e mostrare che IL TUO IO NON È MORTO.
Ora, con questo esercizio, devi imparare a DIALOGARE con le “Resistenze” in modo onesto e profondo.
La frase-chiave dell’esercizio è: INVECE DI DISTURBARMI, … NON E’ MEGLIO AIUTARMI?
Rifletti…
Con questo Esercizio, ricalcheremo un po’ tutti gli esercizi fatti fin qui. Mi auguro che tu li abbia eseguiti tutti, almeno una volta. Comunque, in ogni caso, seguimi. OK?
Sappi che rifiutare l’attacco, lottare, resistere, correre alla ricerca di un rifugio esterno non serve a nulla, anzi, NON C’E’ NULLA DI PIÙ ERRATO.
Infatti il tuo Sistema Nervoso andrà ancora di più in tilt, come ti ho spiegato più volte.
Qui inizieremo con un controllo volontario, cioè mordersi la lingua. Questo serve per dimostrare che “IL TUO IO C’È” e che STA CONTROLLANDO LA SITUAZIONE.
Poi controllerai il respiro, infine entrerai nella Intima Essenza e ti aggancerai al tuo Nucleo Saggio, ecc.
La frase-chiave dell’esercizio è: AGGANCIATI AL NUCLEO SAGGIO, LA PAURA SI DISSOLVERA’.
Rifletti…
E’ una tecnica semplice da applicare, se non si fosse sotto l’effetto della paura.
In realtà è come cercare di avvicinarsi ad un CANE ARRABBIATO.
La tecnica, come dice il titolo stesso, consiste nell’affrontare a piccole dosi la paura, avvicinandosi piano piano, cioè PASSO dopo PASSO al «cane arrabbiato».
Il fatto peggiore è che qui non siamo di fronte ad un cane reale, ma a qualche cosa di terribile che NON SI VEDE, ma che è dentro di noi.
In ogni caso si tratta di affrontare la paura per gradi in modo tale da favorire la FAMILIARITÀ con la «cosa» temuta.
E’ un altro modo per passare dal Sistema Simpatico al Sistema Parasimpatico.
La frase-chiave dell’esercizio è: AUMENTA LA FAMILIARITÀ e LA PAURA DIMINUIRÀ.
Rifletti…
Il lavoro, che in genere è fonte di realizzazione e socializzazione, quando è eccessivo può diventare fonte di stress emotivo e portare fino al panico. Quindi:
SE ti senti sempre spossato… SE avverti il profondo rifiuto di alzarti al mattino per andare a lavorare… SE ti basta un piccolo contrattempo ad irritarti e a provocarti improvvisi mal di testa … SE una qualsiasi piccola richiesta di lavoro in più basta a renderti intollerante ed insofferente…
SE quando squilla il telefono sobbalzi e ti viene una stretta allo stomaco … SE inizi a temere le trasferte di lavoro o altro e …
SE cominci a temerlo e ad odiarlo, allora significa che il tuo livello di stress è già molto elevatoe … SE non fai qualcosa per ridurlo, SEI FORTEMENTE A RISCHIO
La frase-chiave dell’esercizio è: INVECE DI STRESSARMI, PREFERISCO RILASSARMI.
Rifletti…
Negli ultimi due esercizi, spero che tu abbia appreso la utilità del DIALOGO INTERIORE, per ritrovare l’unità.
Ora, oltre ai NEMICI INTERNI, devi anche considerare i NEMICI ESTERNI che, in certe situazioni, attivano in te degli «ANCORAGGI e AGGANCI NEGATIVI» che alterano la tua capacità di sopportazione.
Le «provocazioni» che ricevi ti portano a quello scoppio emotivo che non puoi permetterti di fare e che invece l’altro vuole proprio che tu faccia. Non potendo sfogarti, ti auto-aggredisci e vai in «tilt».
Qui esamineremo alcuni contesti di lavoro dove si realizzano rapporti interpersonali errati e perfino PATOLOGICI e MALIGNI.
Pertanto, dopo aver lavorato su di te, è ora che tu impari a difenderti da chi ti infastidisce e perseguita.
La frase-chiave dell’esercizio è: HO BISOGNO DI LAVORARE MA A TUTTO C’È UN LIMITE.
Rifletti…
Oltre a certe situazioni di lavoro, vi sono diverse altre situazioni molto frequenti che scatenano il Panico e sono quelle che si realizzano nei tradimenti e negli affetti malati, dove fortissime sono le emozioni e gli affetti coinvolti.
Ora, le componenti EMOTIVO-AFFETTIVE sono alla base del benessere psicologico e, grazie alla loro caratteristica di sensorialità e sensibilità, sono più vicine di altre a quel livello fisico di cui abbiamo parlato nei 7 Livelli mentali. Proprio per questo tendono a trasformarsi in un vero e proprio dolore.
Se a questo ci aggiungiamo i PROGETTI ESISTENZIALI, i VALORI coinvolti e gli aspetti RELAZIONALI, disturbati a loro volta dai PENSIERI in subbuglio, riusciamo a capire perché si va in tilt e quindi in panico.
La frase .chiave dell’esercizio è: QUANDO LA SMETTERAI DI MENDICARE BRICIOLE DI AMORE ?
Rifletti…
Questa ossessione è un tarlo che ti rode il cervello e devasta l’anima. Dal paradiso della SICUREZZA ESISTENZIALE si passa all’inferno della INSICUREZZA TOTALE.
Ci si sente svuotati, traditi e derubati della possibilità di essere amati.
L’aggressività va alle stelle e, al contempo, SI È IN BALÌA DELL’ ALTRA PERSONA.
Dubbi, lotte, pedinamenti, rivendicazioni, concessioni, rabbia, perdono, odio e amore, desiderio e rifiuto, ecc., si inseguono, accavallano e capovolgono a ritmi vertiginosi, in un mare di AMBIVALENZE EMOTIVO-AFFETTIVE.
La persona del cui amore ti nutrivi, … ti ha dato il veleno. Senza l’altra persona ti sembra non esistere più ed ecco il panico.
La frase-chiave dell’esercizio è: ESCI DAL «QUI ed ORA» NEGATIVO ed ENTRA NEL MONDO POSITIVO.
Rifletti…
Affrontiamo ora un’altra tipologia di panico: quello che si avverte quando si devono gestire esami, riunioni o spettacoli.
Qui, spesso tutto funziona bene fino a quando, ad un certo punto, si comincia a prendere troppa confidenza con la situazione, magari si banalizza la prova, oppure si comincia a sentire l’impegno come troppo pesante, oppure capita di trovare degli intoppi, una volta, due, tre … ed ecco che IL NOSTRO SISTEMA DIFENSIVO ENTRA IN STATO DI ALLERTA e si comincia ad avere veramente paura.
Il tutto si complica enormemente se di certe attività se ne fa una professione o se da certe decisioni ed azioni ne conseguono danni per le nostre entrate, poiché questo comporta problemi per mantenere la famiglia o tenere viva una relazione o altro. Il fatto è che il tutto inizia come se fosse una semplice ansia da prestazione o una forma di riottosità e rifiuto … ed ecco che, alla fine di un crescendo continuo di tensioni, ti si presenta il panico.
La frase-chiave dell’esercizio è: E’ DAVVERO IL SUCCESSO LA COSA CHE CONTA DI PIÙ ?
Rifletti…
Affrontiamo ora un altro aspetto molto frequente, quello del panico in luoghi aperti, affollati o isolati e chiusi.
Ti può capitare, mentre fai una passeggiata in montagna, di smarrirti e ritrovarti dove ci sono o pensi che ci siano delle vipere oppure semplicemente al ristorante o in un cinema, in una sala d’attesa, in auto con altri oppure in bicicletta, in autobus, in una galleria o sui treni o aerei oppure mentre stai nuotando e altro ancora.
Pur partendo da stimoli concreti e a volte banali, tali reazioni da panico, in realtà, VENGONO ASSOCIATE A MINACCE PIÙ PROFONDE E SIGNIFICATIVE.
In genere vengono associate alla PERDITA DEL CONTROLLO, PROPRIO o ALTRUI.
La frase-chiave è: RESPIRA L’ «ARIA DELL INFINITO», … RITROVERAI LA LIBERTÀ…
Rifletti…
La «coreografia» del panico non si limita all’attacco, ma si estende nei meandri della paura più generale, che, a partire dall’attacco di panico, avvia una reazione a catena creando la PAURA DELLA PAURA, impedendoti di riflettere.
Tali ossessioni esasperano la PAURA CHE IL PANICO POSSA RIPRESENTARSI.
IL LORO SCOPO INCONSCIO è quello esibire la propria fragilità e impotenza, per indurre negli altri una risposta di protezione e cura oppure di pretesa e vincolante attenzione. Qui la debolezza può essere solo apparente e nascondere, in realtà, una propria o altrui tendenza a imporsi e vincolare a sé una certa persona.
Se lo fai tu, in tal modo fai molto male al tuo IO profondo e alla tua stessa Essenza.
Ora, tali ossessioni possono essere subdole ed elaborate. Ti mostrerò come fare ad individuarle e a superarle. Ti chiedo però di adattare gli esempi mostrati alla tua personale situazione.
La frase chiave dell’esercizio è: ACCAREZZA L’ANSIA… E CADRAI NEL PANICO.
Rifletti…
Già precedentemente ti avevo accennato alla importanza del «lasciarsi andare», ora ti chiedo di realizzarlo appieno, nel modo più estremo, applicando una tecnica paradossale.
Ti chiedo cioè di ACCETTARE IL RISCHIO DI MORIRE, senza se e senza ma.
Questo non significa dover morire, ma solo osare sfidare e smentire le false verità della paura irrazionale.
E’ così che infatti che potrai superare del tutto LA PAURA DELLA MORTE.
Quando l’inconscio non vuole sentire ragioni, bisogna usare la sua stessa logica apparentemente irragionevole, ma molto logica. Bisogna quindi accettare di essere irragionevoli e fare ciò che la paura teme.
La frase-chiave dell’esercizio è: LA RESA INCONDIZIONATA ti darà il BENESSERE INCONDIZIONATO.
Rifletti…
Un improvviso spavento può farti andare in panico e sbilanciarti al punto tale da non sentirti quasi più in grado di guidare la tua vettura e questo può pesantemente condizionare i tuoi viaggi e mettere a rischio perfino il tuo lavoro. Improvvisamente può sembrare che tutti ti vengano addosso e vieni inondato da una folle paura: brividi, sudori., ecc.
A volte ti sembra di sbandare e di non saper più guidare, né frenare. Le braccia e le mani possono irrigidirsi e la vista e l’udito possono offuscarsi e stordirti…
Ti sembra di soffocare, di avere un infarto o qualcosa di brutto e pericoloso e anche se ora sai che non è così, questo non ti basta. Quindi voglio darti un altro piccolo aiuto. Innanzitutto per questo esercizio bisogna restare VIGILI e COSCIENTI. OK? E’ una tecnica paradossale di attacco contro-aggressivo, volta a dimostrare la propria voglia di combattere, governare, guidare, cavalcare e ammansire le proprie paure irrazionali.
In tal modo si attiva volontariamente il Sistema Nervoso Simpatico per deviarne il corso. Potrebbe rientrare fra le Tecniche Avversative, ma , diversamente da quelle, non produce dolore a se stessi.
Come vedi molte sono le tecniche che puoi utilizzare, ma quando scegli di seguirne una , segui quella ed evitas ove possibile di cambiare, diversamente l’incpnscio cercherà di rendere inefficace i tuoi interventi.
La frase-chiave dell’esercizio: SE VUOI AVERE IL CONTROLLO, RIENTRA NELLA TUA VERA STRADA.
Rifletti…