LA VITTIMA È LA PERSONA CHE VIENE RESA SCHIAVA e CONSIDERATA COME UN OGGETTO da parte di un AGGRESSORE, DOMINATORE E PERSECUTORE.
La “Vittima” in genere è comunque, in sé e per sé, una persona robusta e solida e, in condizioni normali, saprebbe difendersi, esercitare una propria autonomia o evitare gli agguati e le insidie dell’aggressore, solo che, in genere l’aggressore ha una struttura fisica o condizioni di potere e di strumenti e mezzi aggressivi tali da poter dominare, soggiogare, ricattare, vessare e deridere la vittima da lui designata. Per un motivo qualsiasi, anche irragionevole, l’aggressore esercita il suo potere indiscusso sullo “oggetto” sul quale punta gli occhi per soddisfare il suo piacere o la sua volontà aggressiva di dominio(vedi articolo successivo).
Anticamente la vittima sacrificale era l’animale o la persona che, secondo le varie teogonie, veniva sacrificata agli “Dei” come dono propiziatorio per ingraziarseli o come gesto di riparazione per le eventuali offese loro arrecate. Ma non è di questo che qui voglio parlarvi.
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Qui voglio parlarvi del VITTIMISMO, al fine di poter essere di aiuto per coloro che vogliono liberarsi da tale brutto “vizio”, imparando ad esempio a riconoscere innanzitutto le caratteristiche del vittimismo stesso.
Nel “vittimismo”, LA VITTIMA CREDE DI ESSERE TALE, ma sbaglia, poiché in realtà nasconde in sé una prepotenza egocentrica ed una aggressività esplosiva. Tale contesto psichico, in genere, nasce da due presupposti:
- – Da una vitalità originaria forte che è stata coartata, repressa, per cui da bambino ha imparato a reprimerla utilizzando il meccanismo difensivo del “Ribaltamento al contrario”. Questo lo fa sembrare inibito e privo di energie, ma è tutt’altro che così. Il fatto è che tali energie le rivolge contro se stesso. Per questo è sempre così depresso.
- – Da una vitalità originaria bassa che viene rafforzata, ahimè, dalla educazione troppo esagerata da parte dei genitori, che amano avere bambini tranquilli. Le frustrazioni che soggetti di questo tipo riceveranno dagli amici li porterà ad accumulare rabbie interne, che purtroppo, tenderanno a non sfogare mai.
Vittima si può ritenere sia chi si trova in Down, cioè in posizione di inferiorità, sia chi si trova in Up, cioè in posizione di superiorità. Questo succede poiché il “Vissuto Personale” di frustrazione viene commisurato con i sensori neurali che si collegano il “Livello di Consapevolezza di sé e di Tolleranza” che ognuno di noi ha. Status, Ruoli, Situazioni e Contesti possono condizionare tali vissuti e far sentire inferiore anche una persona che normalmente in altre situazioni o nel suo ambiente si sente “Normale”, come benessere,
Qui, nel vittimismo, la Vittima si considera disperata, addolorata, ferita, impotente, timorosa, ingenua, onesta, fedele e di solito si dice reattiva a qualcun altro, che considera Aggressore. ma non guarda mai davvero dentro di sé. Se lo facesse, capirebbe che lei stessa che fa auto-sabotaggio.
La Vittima si mostra vulnerabile, molto suscettibile, antepone le esigenze degli altri alle proprie, salvo poi ritrovarsi vuota e priva di piaceri soddisfatti. Il suo bisogno di approvazione degli altri è maggiore della capacità della propria auto-conferma.
La Vittima ha profondi sentimenti di collera, frustrazione, dolore e poiché è incapace di esprimerli e trattarli direttamente, per questo, spesso è preda di una ira inconscia e repressa che tiene lì ferma, anche se, a fior di pelle, sarebbe lì pronta ad esplodere violentemente, se non la soffocasse.
La Vittima si sente deprivata e considera sfruttatori ed approfittatori tutti coloro per i quali si impegna, attendendosi riconoscimenti che, se non arrivano, vanno ad accumularsi con le altre frustrazioni, finendo nel serbatoio mnemonico dei “vissuti persecutori”.
La Vittima, spesso non sa cosa vuole, poiché, essendo e volendo continuare ad essere una persona psicologicamente dipendente, rinuncia alla realizzazione del proprio Essere e per questo si sintonizza esclusivamente sugli altri, contribuendo e alle loro realizzazioni, salvo poi accumulare invidia e rivendicazioni, che però accumula sempre più dentro di sé..
La Vittima, di rado esprime la collera e la frustrazione in presenza di altri. Questo aspetto va a riempire la memoria dei vissuti persecutori, che in maniera ossessiva ed inconscia, continuano a ruminare nel cervello, giorno e notte. La rabbia repressa tende ad esprimersi in maniera indiretta, subdola, nascosta. In tal caso diventa un Aggressore … poco coraggioso, che può servirsi di altri. ed essere molto pericoloso, poiché subdolo.
La Vittima ha imparato a ritirarsi da tutto e da tutti e continua questa strategia errata. Reagisce e si difende più che attaccare ed agire per primo e purtroppo fa questo per timore di una sconfitta. Questo è un artificio psicologico che gli consente di “sentirsi superiore”, senza misurarsi però con la realtà della possibile sconfitta.
La Vittima cerca la “Sicurezza” più che la “Soddisfazione” del proprio realizzarsi, per i motivi appena sopra accennati. Non cercando la soddisfazione dei suoi altri bisogni, non si sforza nemmeno di volerli realizzare. Nemmeno la sessualità serve a smuovere la sua apatia. Anzi fa di tutto per evitarla e spegnerla, salvo il fatto poi “pro-ferire” di non essere amato e cercato da nessuno. “Avere” è il suo “Comandamento”, per questo “Non offre”, … nemmeno un sorriso.
La Vittima attribuisce un potere superiore agli altri piuttosto che vedere il loro modo errato di porsi e rettificarlo , pertanto rinuncia perfino ai “Piaceri” pur presenti e magari anche sperimentati. Realizzarli dimostrerebbe l’errore del suo modo di ragionare e non potrebbe più dire: Che schifo la vita.
La Vittima vive il non soddisfacimento come una perdita, come un diritto che la “mamma” , gli altri, lo Stato, dovrebbero dargli senza che lei debba combattere o sforzarsi per ottenere ciò che vuole, anzi “pretende di essere riconosciuta” solo perché lui o lei ha fatto il buono, la buona ed il bravo o la brava. L’obiettivo non è “fare il bravo”, ma realizzarsi nel rispetto delle regole.
La Vittima utilizza le tattiche tipiche della “Guerriglia Passivo-Aggressiva” e quando esprime questa sua modalità di trasforma in un Persecutore insidioso. Aggredisce rimanendo nascosto. Non si espone e non affronta mai direttamente le persone e le situazioni. Ne abbiamo già accennato, ma lo vedremo meglio nel successivo articolo, quando parleremo delle varie forme di aggressività.
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Uno degli Obiettivi da raggiungere, nel trattamento delle Vittime è quello di fare uscire la vittima dalla posizione di One Down, cioè dai sentimenti inferiorità, insegnando loro un nuovo modo di porsi nel rapporto con gli altri, anziché porsi sempre come vittime sacrificali. Ma è molto difficile ottenere questo, poiché anche la debolezza ha i suoi vantaggi.
Vi è anche il Contesto che può definire la posizione di One Down. Vanno conosciute ed affrontate studiando bene la situazione per non ritrovarsi vittime del Contesto Aggressivo.
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Qui sul sito e soprattutto nel libro PANICO AMICO, puoi trovare già qualche indicazione, in qualche diapositiva, per riuscire a cavartela. Però ti serve un lavoraccio se vuoi davvero risolvere le tue finzioni… Si. Le tue “FINZIONI”. Ti infastidisce che ti dica così? . Rifletti e capirai. La tua è una aggressività prepotente e la tua permalosità ti impedisce di vederla. Mi dispiace infastidirti. Forse nessuno ha osato mai parlarti così spudoratamente, ma in buona parte, se ci rifletti è così.
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Sappi che le medicine amare, almeno in psicologia, in genere fanno meglio di quelle dolci, che ti ingannano. Tanto le sai già queste cose… Guardati allo specchio e togliti la maschera… Capirai che DENTRO DI TE, C’È UN ESSERE PIÙ FORTE E PIÙ BELLO DI QUELLO CHE ESIBISCI. È la maschera che ti imbruttisce. Leggi una delle diapositive del Panico. Ne troverai che ti parla delle diverse possibilità di affrontare meglio la tua vita quotidiana. QUA LA MANO…. e DATTI DA FARE. Riuscirai anche tu a recuperare il sorriso, se pretendi di meno e ti adatti di più. Io SONO TUO AMICO, più di quanto tu non lo sia di te stesso o di te stessa…
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Mi piacerebbe vederti sorridente e felice. A te no?
Certo hai dei motivi seri e credibili per essere così come sei, ma tieniti la possibilità di sorridere e prenderti delle soddisfazioni almeno laddove puoi. Non ti bastano i problemi che già hai? Almeno il sorridere e le altre cose che ti dirò dopo, quelle dipendono da te e non costano nulla.
Il mondo, aldilà degli “stronzi” che ci sono ovunque. è pieno di persone che ti vogliono bene e che vorrebbero che tu ti divertissi con loro. Sviluppa qualche hobby, Leggi qualcosa che ti piace e parlane. Presentati, col
1 – sorriso,
2 -con le spalle tirate su,
3 – cammina deciso,
4 – alza il tono e modifica il timbro di voce.
5 – parla di qualsiasi sciocchezza come ti spiega e indica la diapositiva che sopra ti ho consigliato di leggere.
Prova a fare queste 5 cose, 5 volte al giorno, per 5 minuti, per 21 giorni. Scegli almeno 2 comportamenti da cambiare per per volta. Scegli tu. Tieni un grafico giornaliero e alle fine dei 21 giorni confronta il grafico e soprattutto ascolta le tue sensazioni interiori. Mi piacerebbe davvero aiutarti.
Ciao. Ti aspetto.
INTANTO. RIFLETTI SU QUESTO ED OSSERVA SE RICONOSCI QUALCOSA.
Nel frattempo chiediti CHE COSA TI PIACEREBBE FARE E COME VORRESTI ESSERE.
LASCIA CHE LA TUA IMMAGINAZIONE INIZI A METTERSI IN MOTO.
Ciao. Elia
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L’AGGRESSORE È UNO CHE SI CONSIDERA SUPERIORE ALLA VITTIMA. È un egocentrico, prepotente ed iper-narcisista. La “Consapevolezza del proprio Sé” è enormemente deformata e questo fatto gli permette di attribuirsi arbitrariamente il diritto, di poter sfruttare ed utilizzare il suo “Oggetto”, sia che esso si tratti di oggetto vero e proprio oppure di un animale o di una o più persone e persino di popoli interi, infliggendo loro qualsiasi sorte egli decida e voglia per loro. Tutto è e deve essere in sua funzione. Per realizzare questo oltre al “Potere” Fisico, Economico, si serve di “Razionalizzazioni”, cioè di finte ragioni e metafore sulle quali costruisce delle “metafore” più o meno ideologicizzate, che servono per abbindolare il cervello altrui ed asservirlo al proprio potere o volontà. Ma andiamo con ordine:
L’AGGRESSORE NON SI ARRENDE MAI, ma sotto sotto è altrettanto vulnerabile come la sua vittima, però cerca di non farlo vedere. Egli appare freddo, duro, aggressivo, deciso, violento, altezzoso, supponente, onnisciente, perfetto. L’Aggressore non lascia mai trasparire la sua vulnerabilità né il dolore, né la frustrazione. Egli deve presentarsi inespressivo, strafottente, provocatore, con la faccia di bronzo.
Il Persecutore ha due modalità di esprimersi:
- Una è quella del duro e dello spavaldo e dello sbruffone e può essere brutale, maleducata, provocatoria, triviale. Da questa ti puoi difendere più facilmente o cercare comunque di evitare di cadere nelle trappole delle sue provocazioni. La chiameremo AGGRESSIONE BRUTALE
- L’ altra è quella più subdola, mascherata, indiretta, infida, insidiosa, non la vedi, ma la respiri, la avverti dallo sguardo e dall’atteggiamento altrui. Da questo tipo di aggressività è più difficile difendersi e non rimanerne invischiati. La chiameremo AGGRESSIONE INSIDIOSA.
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LA AGGRESSIONE BRUTALE è tipo di aggressione attiva, concreta, truce, violenta e volgare che si rivolge verso gli altri per distruggerli, eliminarli e dominare, trionfare e imporre la propria volontà.
L’Aggressore brutale, dapprima cerca di uscire vincente scoraggiando l’altro psicologicamente, imponendo le sue idee, pretendendo di essere sempre il primo, soverchiando gli altri e mettendosi la maschera della invulnerabilità, per provocarti, farti esagerare ed esporre il tuo errore davanti a tutti e poi ti azzanna.
L’Aggressore brutale è calcolatore, egoista, egocentrico, cinico, pacchianamente narcisista. burino, maleducato, bullo e cafone. Spesso è ignorante, ma non sempre. A volte è anche intelligente ed allora diventa sarcastico, offensivo
L’Aggressore brutale non guarda in faccia a nessuno e si vanta di questa sua libertà d’animo e non gli importa nulla della sofferenza che può procurare alle sue Vittime. Quindi il tuo soffrire è gioia e cibo gustoso per lui, perciò evita di esibire e mostrare le tue debolezze e frustrazioni davanti a lui.
L’Aggressore brutale ti assale improvvisamente per un nonnulla e pretende sempre che tu gli ceda il passo. Se reagisci ti massacra con offese dirette volgari, sconcertando e sconvolgendo tutti i tuoi canoni e criteri educativi, lasciandoti senza parole e senza difese.
L’Aggressore brutale è un prepotente, un arrogante, viziato e rafforzato fin dalla infanzia ad essere tale. Il suo consigliere è l’ES senza regole, cioè da una struttura psicologica governata da tendenze al “Tutto-Subito” Solo io” Spesso si esprime così per farsi vedere dagli altri che è il più forte e che comanda lui.
L’AGGRESSIONE INSIDIOSA è subdola, nascosta, sottile, sferzante, puntigliosa, penetrante, ossessiva, scarnificante ed è diretta all’anima più che a corpo.
L’Aggressore insidioso cerca di mascherare la sua aggressività, poiché , in genere è governato dal Super-Io, ambizioso che lo obbliga a rispettare le regole che pretende che poi anche gli altri rispettino. Per questo può essere intransigente, moralista e giustizialista, ma il suo carattere inibito po porta a reprimere la spontaneità. Egli stesso può essere un trasgressore, ma è un campione di aut-giustificazioni.
L’Aggressore insidioso è uno che maschera le sue azioni perché sa che sono infide, ingannevoli, orientate al farti male, al tradirti. Quindi deve dissimulare ciò che e non farti capire che ti è nemico, pertanto deve carpire la tua fiducia, per poi azzannarti e tradirti.
L’Aggressore insidioso è un “franco tiratore”, uno che cerca di trattenere la frustrazione e la rabbia per stare nel gruppo ed essere accettato, ma poi non può che seguire la sua natura e di solito spara a tradimento e ti accoltella alle spalle, quando non può essere visto e scoperto.
L’Aggressore insidioso attacca la sua preda dopo averla isolata dagli altri e la lambisce, la circuisce come un serpente, riempiendola di parole, parole, parole avvelenandola con dosi sempre più letali. Utilizza i sensi di colpa, che ossessivamente di inocula gradatamente e ad arte. Quando l’altro è sfibrato per bene e si rilassa, lo ingoia stringendo le spire delle umiliazioni a cui sottopone la vittima e la elimina.
L’Aggressore insidioso si circonda di persone intellettivamente inferiori a lui. E un adulatore nato e gli piace essere adulato. Crea alleanze sotterranee , favorisce intrighi ed è un abile manipolatore. Usa bene la parola. Le sue ami sono le frecciatine, le battutine o il sarcasmo ironico. Aspetta il momento giusto della tua debolezza e con una azione fulminea e traditrice ti espone al ludibrio generale con una “etichetta” che ti rimarrà appiccicata per tutta la vita.
L’Aggressore insidioso può assumere sia le modalità aggressive della Vittima, sia quelle dell’Aggressore, ma se lo fa, in genere usa gli altri. Spettegola e poi si ritira nelle quinte, lasciando che il veleno del pettegolezzo funzioni. Se lo scopri e lo smascheri davanti agli altri, si scandalizza per quello che dici e fa la vittima cercando di colpevolizzarti. Sa fare bene il ruolo dello “angioletto e della vittima”.
L’Aggressore insidioso appena gli altri non ci sono ti spella la faccia e passa in fase aggressiva dura, umiliandoti e deridendoti, dicendo che non vali niente oppure ti prende in giro dicendoti che ti sei sbagliato o sbagliata, con un sorriso falso, irritante e stereotipato, da esibire agli altri affinché credano alla sua “bontà”.
L’Aggressore insidioso è un narcisista – arrampicatore sociale che ama portarsi al di sopra degli altri, per questo si circonda di personalità deboli da dominare, le quali, a loro volta, hanno bisogno di lui per emergere o ripararsi dietro la sua forza o intelligenza. Adora essere adulato e sentirsi il più bravo di tutti, ma finge una umiltà esagerata, che in realtà svela esattamente il contrario di ciò che mostra agli altri. Però quasi tutti credono a questa sua facciata esterna.
L’Aggressore insidioso usa in genere dei modi di fare garbati, toni di voce bassi e timbri modulati e seducenti. Il suo portamento ostenta sicurezza, padronanza e competenza, anche quando non lo è. Gli piace essere adulato e adulare le persone più potenti, capaci e competenti di lui, salvo poi estrarre il coltello dalla manica per colpire chi ha osato ferire il suo narcisismo.
L’Aggressore insidioso è uno che soffre del Complesso di Caino, è affetto da complessi ambigui di Superiorità-Inferiorità e di Rivalità Fraterna. Attua un tipo di competitività e di attacco nascosto, frutto di Invidia e Gelosia. La sua personalità è strutturata con dei meccanismi solidi di tipo ossessivo come la Formazione reattiva, la Proiezione, la Sublimazione, il Ribaltamento al contrario ecc.
L’Aggressore insidioso ti dice bugie o ti fornisce false informazioni o informazioni parziali per prenderti in castagna, mentre lui trionfa e si nutre come un vampiro e un parassita delle energie. Tu non sei nulla: lui è tutto altrui. Se non hai possibilità di confrontarti con altri, sei spacciato. Se viene scoperto crolla e va in depressione, schiacciato dalla tirannia del suo stesso Super-IO.
Mi sono trattenuto un po’ di più su quest’ultimo perché è il più difficile da trattare psico-terapeuticamente. Comunque se rileggi i consigli che ho dato alla Vittima, puoi iniziare a non essere “adocchiato” e “preso di mira”dal tuo aggressore.
Qualche altro strumento di difesa immediata te l’ho già fornita, qui nel sito nella sintesi del libro PANICO AMICO , in qualche diapositiva e in qualche esercizio audio. Nel libro potrai attrezzarti di più e meglio.
Intanto iniziaad individuare la tipologia psicologica delle persone che ti circondano.
SALVATORE
Il Salvatore è colui che cerca di aiutare la Vittima, cerca di deviare e scoraggiare l’azione dell’Aggressore orientando il suo comportamento alla cura della Vittima.
Normalmente questo è il ruolo del Salvatore, tuttavia esso può presentare, a volte una tripla faccia:
- Quella del SALVATORE BUONO, vero proprio che ha un comportamento sano e schietto da amico che sa combattere al tuo fianco e porsi in primo piano contro l’Aggressore.
- Quella del SALVATORE TROPPO BUONO e indulgente che non ti svezza al combattimento e non ti insegna a stare in guardia dagli Aggressori e dai Finti Salvatori. In genere questa figura corrisponde alla “Mamma” o una “Religione o filosofia” che ti vuole “Troppo” educato, troppo buono o buona e quindi ti taglia gli artigli ancora prima che tu abbia imparato ad adoperarli. Sono le madri iperprotettive che ti lasciano in balìa del più forte, del più prepotente e tu ti senti sicuro se sono presenti loro.
- Quella del FINTO SALVATORE, cioè quella del Lupo che si veste da pecora, per fingersi amico ed ingannare le povere, ingenue pecorelle che si accorgono spesso troppo tardi nell’inganno che è stato loro teso. Foresta delle relazioni umane è piena di questi simili finti salvatori che si rivedono di colori e forme attraenti per accalappiarti. Essi ti si avvicinano con false intenzioni, ti parlano dolcemente all’orecchio per sviarti dalle tue decisioni, ti offrono finti aiuti supporti, creandoti illusioni e dipendenze e poi, dopo averti accalappiato, ti divorano.
Per questo è necessario che tu impari a distinguere queste diverse del “Salvatore” ed imparare ad utilizzare modalità essere più auto-assertive.
Non è l’educazione, né la prepotenza a renderti felice, ma la capacità di poter vivere sanamente in questo mondo.
In preparazione
In preparazione.
In preparazione.
In preparazione
In preparazione.
In preparazione.
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