LIBRI

 
1 - PANICO AMICO

Prefazione

Quando ho iniziato a pensare di scrivere due righe sull’argomento del panico, con l’intenzione di fare una piccola “app” di Pronto Soccorso per smart-phone, mi sono subito reso che non mi era possibile offrire del vero aiuto a chi soffre di Panico o di qualsiasi altro disturbo psicologico. Chi ha bisogno di aiuto merita molto di più.

Per questo ho cercato di offrirti un “METODO” per poter superare il tuo disturbo. Tale metodo contiene molte tecniche di “AUTO-PSICOTERAPIA GUIDATA”,.

Parolone molto impegnative ed azzardate, ma che credo possano rispondere al vero.

Forse, anche lo stesso titolo del libro, PANICO AMICO, ti sembrerà azzardato e provocatorio. Infatti lo è, perché, come avrai modo di scoprire, dietro alla sofferenza psicologica, si nasconde sempre una verità che, spesso, viene negata e rimossa.

Il Panico ti porterà a scoprire cose su di te, che mai avresti sognato di scoprire.

Grazie alla tua sofferenza, leggendo il libro, scoprirai dove hai sbagliato e come potervi rimediare. Scoprirai anche che chi ti fa soffrire, sa come fare a farti soffrire e così potrai imparare a difenderti.

Se invece sei tu la causa della tua sofferenza, scoprirai cosa puoi aver fatto per compromettere il tuo benessere o aver messo a rischio la tua sicurezza.

Questo libro ti parla, come se io fossi lì presente con te e ti aiutassi a comprendere e a cercare di risolvere, assieme, ciò che ti sta capitando. Per questo ho osato definire “auto-psicoterapia guidata” i contenuti di questo libro e le modalità della “app”.. 

Ho ridotto al minimo i concetti e le complicate descrizioni dei dinamismi psicologici. Volevo essere lì con te, vicino a te, come un amico che cerca di capirti e di spiegarti cose che forse non riuscivi a spiegarti.

Nella Parte Formativa, troverai una MAPPA DEL BENESSERE, che con la sua semplice chiarezza ti indicherà dove hai sbagliato strada e come poterla ritrovare, recuperando il benessere, imparando a proteggerlo e a governarlo.

Faremo assieme un viaggio all’interno di noi stessi, con delle tecniche che forse ti sembreranno un po’ strane, ma che ben rispondono al modo di fare dell’inconscio.

Ti incontrerai con la tua INTIMA ESSENZA con il suo, “tuo” NUCLEO SAGGIO.

Potrai fare delle esperienze di PSICO-CATARSI, cioè di liberazione interiore e potrai imparare a fare le tue personali AUTO-PSICOTERAPIE. 

Qui troverai anche delle tecniche utili per affrontare quelle RESISTENZE e quegli AUTO-SABOTAGGI, che ti allontanano dal benessere e favoriscono il ripresentarsi degli attacchi di panico.

L’atteggiamento che si deve avere per affrontare in modo corretto il panico è quello che richiede una posizione “attiva” nei confronti dell’attacco stesso, così come espressa nell’esercizio dell’ATTACCO ALL’ATTACCO DI PANICO.

Ciò che ti serve è un insieme di conoscenze e di tecniche, capaci di portarti ad avere l’atteggiamento giusto per ottenere il benessere e la calma immediata.  

Questo, più che un libro è un “Prontuario” cioè un manuale pratico da consultare quando ti serve oppure per riattivare la consapevolezza di quegli “Auto-sabotaggi” o “Resistenze psicologiche” dei quali spesso non ti accorgi.  

I due Indici” (Sintetico ed Analitico) ti aiuteranno a scegliere rapidamente ciò che ti interessa.

Così facendo, oltre al Panico, potrai superare anche molti altri disturbi psicologici.

Esso va utilizzato come un armadietto dal quale si tolgono quei farmaci di pronto intervento casalingo, quando servono. È lì, in quei momenti, che esso presenta la sua migliore efficacia.

Va preso a “pillole”, come la “app”… Non più di due esercizi al giorno, diversamente rischi di ingolfare la mente e di non metabolizzare i contenuti. Ogni tanto, potrai utilizzarlo come una cura ricostituente. Non guasta. Anzi…

A pagina 30 troverai anche una indicazione (la quinta) per utilizzarlo in tal senso.

Ti assicuro: È la scelta più efficace per utilizzare al meglio questo “Prontuario”.

Mi auguro davvero di esserti utile.

                                                                                                                                                      Ciao…  Elia Maggioni.

 

STRALCI DAL LIBRO:

Qui puoi trovare alcuni semplici e sintetici spunti di riflessione tratti dal libro, in formato immagine, da utilizzare e sui quali poter riflettere.Iniziamo con la presentazione del Filo Conduttore del Programma, lungo il quale si svolge il “Corso” che accompagna il libro, con i suoi esercizi pratici scritti. Gli audio degli esercizi, come già spiegato, sono invece contenuti sia in questo sito, sia nella app dal titolo”PANICO AMICO”, che puoi trovare su Play Store.

Aspetti teorico-pratici

In queste situazioni di sofferenza psicologica, così come in altre simili, è bene porsi alcune domande e riflettere su alcvuni aspetti del proprio modo di porsi nel mondo. Pertanto leggi i seguenti stralci e riflettici un attimo.

Per organizzare meglio la propria mente e sapere dove ci siamo impantanati è bene avere una MAPPA DEL BENESSERE, alla quale abbiamo accennato nel menù METODO >LIVELLI MENTALI. Ora tale “Mappa”, che in quel contesto abbiamo rappresentato sotto forma di una piramide a colori, ora la rappresentiamo con una veste più vicina alla realtà comprensibile (quarta immagine qui sotto). In tal modo potrai individuare dove ti ritrovi e capire cosa potrai fare. Gli Esercizi n. 8, 9 e 18 della Parte Formativa, relativi al “PROTEGGERE IL BENESSERE” , “RAFFORZARE o RIEDUCARE L’IO” e ” “AUTOCONSAPEVOLEZZE AUTO-ASSERTIVE” ti aiuteranno a migliorare.

Ora aggiungiamo i seguenti spunti di riflessione:

Nel settore della PSICOSOMATICA, sul libro troverai altri elementi utilissimi che ti aiuteranno a capire come funziona il tuo corpo in fase di attacco. Riceverai alcune nozioni semplici ed essenziali per comprendere il  funzionamento del tuo Sistema Nervoso, in modo da poter imparare a  recuperare l’equilibrio e la normalità dei sistemi di allarme interni.

Il Kit di Pronto Soccorso ti fornirà immediatamente alcuni Esercizi, come il n. 4, 5 e 6, che ti insegneranno come fare a reagire immediatamente ai presintomi dell’attacco, con tecniche del respiro o con tecniche distrattive o avversative. Preparasi bene e sapere esattamente cosa fare prima che ti giunga un nuovo attacco è il giusto modo giusto per evitarlo ed affrontarlo. Ovviamente non devi confondere gli attacchi di panico con attacchi di cuore o altro, ma per questo, come ti ho indicato, devi consultare i medici e gli specialisti.

 

Alcuni consigli pratici per imparare a controllare ed evitare stress, disturbi psichici e Panico.

 

Il libro spiegherà meglio il tutto.

 

 

 

2 - IL CIECO E LA VEGGENTE

Come accennato nella voce “CHI SIAMO” > AUTORE E FONDATORE, nelle Note Auto-Biografiche, sotto la voce “UNA PICCOLA, MA IMPORTANTE DIGRESSIONE” avevo già annunciato che  avrei ripreso il discorso sulle “Apparizioni” della Madonna alle Ghiaie di Bonate Sopra, in Provincia di Bergamo.

Per rispettare la correttezza della comunicazione, ho atteso che passasse il 13 maggio, giorno della ricorrenza della prima “Apparizione della Madonna”. Quindi ho preparato una lettera che ho inviato, via mail, alla segreteria del Vescovo di Bergamo, Mons. Francesco Beschi affinché, se vorrà, possa prendere atto delle mie osservazioni. Rimango in attesa di eventuali sue comunicazioni.

Ora, vediamo ciò che accadde in quel lontano maggio del 1944 alle Ghiaie di Bonate Sopra. Ovviamente qui non possiamo esaminare tutto, ma in ogni caso potrete  farvi una idea di ciò che accadde e conoscere il mio parere sulle questioni ancora aperte.

***

N.B.: PREMESSA

– Innanzitutto, per onestà intellettuale, premetto e preciso che IL LAVORO DI DON CORTESI, che condusse le indagini, FU VERAMENTE MASTODONTICO, PUNTIGLIOSO, ATTENTO, ACUTAMENTE ELABORATO, RIGOROSO.
Peccato che FU TOTALMENTE SBAGLIATO. Nel Corso della dissertazione scoprirete perché.

– In secondo luogo premetto che quanto scriverò potrà servire non solo al lettore “normale”, ma anche per quegli “addetti ai lavori” che furono deviati dal lavoro di don Cortesi che svolse le indagini, affinché, se possibile, possano comprendere e prendere atto di aspetti che forse non hanno mai considerato.

– In terzo luogo devo anche dire che purtroppo non posseggo i documenti che hanno la Curia di Bergamo ed altre Curie, Collegi, ecc.

Mi auguro, con questa dissertazione, di stimolare una certa riflessione. Grazie per l’attenzione.

Elia.

 

BREVE STORIA CRITICA DEGLI AVVENIMENTI

Erano circa le ore 18,00 del giorno 13 maggio dell’anno 1944 e, ai confini di un paesino, una frazione di Bonate Sopra posta ai confini del mondo, nel bel mezzo della seconda guerra mondiale, accadde improvvisamente un fatto che sconvolse sia la piccola comunità, sia il mondo intero.

Una piccola bambina di 7 anni, Adelaide Roncalli affermò di avere visto la Madonna.

Contemporaneamente, durante le “Apparizioni” una moltitudine di persone ebbe modo di assistere, per ben 6 volte, a degli strani fenomeni di  vertiginosa rotazione del sole che cambiava colore e a dei miracoli e guarigioni straordinarie, che ivi accadevano.

Tale fatto, che sconvolse la piccola comunità, si estese a valanga, anche a livello internazionale, fino ad interessare la Chiesa Cattolica, il popolo dei fedeli, ma anche i governi d’Italia, Germania, Francia, Inghilterra, Stati Uniti ed il mondo intero. Nel giro di poco più di due mesi alle Ghiaie affluirono più di 3.000.000 di pellegrini.

Queste nazioni, coinvolte nella seconda guerra mondiale, vivevano in modo drammatico una certa “profezia sulla pace”, che sarebbe stata fatta dalla “Madonna” alla bambina, secondo la quale la guerra sarebbe terminata entro due mesi "Se gli uomini faranno penitenza, altrimenti poco meno di due anni.", come ella stessa riferì e scrisse in un diario.

Tale notizia suscitò uno scalpore immenso poichè, da una parte i Tedeschi ed i  loro alleati fascisti italiani si sentivano minacciati da tale possibile evento. Infatti il sapere che la guerra avrebbe potuto terminare tra breve tendeva a scoraggiare le loro truppe e favorire le diserzioni. Dall'altra gli Inglesi, i Francesi e gli Alleati americani avevano invece interesse al fatto che questo accadesse.

Il lavoro era ancora molto legato alla agricoltura, ma cominciavano ad insediarsi le prime fabbriche. Le famglie erano molto numerose ed i figli trovavano lavoro prevalentemente in paese, specialmente nello stabilimento del Linificio, dove molto richiesta era anche la manodopera femminile. Ai margini del paesino viveva la famiglia Roncalli. Nella foto: la famiglia di Adelaide, che è la piccola bimba col fiocchetto in testa e che si trova a destra della mamma Anna, la quale è seduta con l'ultima neonata in braccio.

Ebbene, in tale contesto, il 13 maggio 1944, la bambina Adelaide ebbe dei “rapimenti” simil-estatici per ben 14 volte, in 13 giorni (9+4), che terminarono il 31 maggio del 1944. La prima volta che tale fenomeno le accadde, Adelaide fu scoperta da due amichette di 10 anni e da due sue sorelline di 6 e 5 anni, che la videro irrigidirsi e diventare “morela ” (che in italiano significa violacea, cioè cianotica) per circa 10 minuti.

Fu tale l’impressione e lo spavento suscitato che dopo avere più volte chiamato e scosso Adelaide, che restava fissa, immobile, sorda ed insensibile, la sorellina di 6 anni corse veloce dalla mamma per segnalare il fatto occorso ad Adelaide, dicendole freneticamente che la “Adelaide l’è morta in pé ”, cioè: "Adelaide è morta in piedi”. A tale eccitazione la mamma rispose con una simpatica e bonaria risposta di rassicurazione, come vedremo in seguito, a proposito della prima “Apparizione”.

Successivamente, durante la fase simil-estatica la bambina fu sottoposta da alcuni medici ai controlli della frequenza del respiro e del battito cardiaco, i quali confermarono la presenza di cambiamenti improvvisi e significativi che terminavano dopo la cosiddetta fase di “fissazione estatica” o in ogni caso dello “stato alterato di coscienza” o di “trance”.  Di certo, qualcosa di strano accadde.

Durante tali momenti, Adelaide veniva sottoposta a dei tests sensoriali con punture sul collo, sulle mani e addirittura con delle bruciature. Niente sembrava disturbarla. La bambina non mostrava reazioni istintive di allarme al dolore o di spavento, nemmeno quando i carabinieri addetti al servizio d'ordine sparavano dei colpi in aria, per cercare di tenere sotto controllo una folla estremamente pressante ed invadente. La foto mostra un momento della "trance" della piccola Adelaide. Qui la bambina viene disturbata da un test fisio-reattivo applicato dai medici.  

La stessa refrattarietà passivo-recettiva, Adelaide, mostrava al passaggio di aerei da guerra che passavano a bassissima quota sopra le teste della folla e sopra di lei. Ella, pur rispondendo, a volte, alle domande che le si facevano, rimaneva lì “fissata” quasi assente ed insensibile, come se fosse anestetizzata, come capita anche a chi viene sottoposto ai comandi ed ai trattamenti di suggestione ipnotica.

In quei momenti di “trance” Adelaide sudava abbondantemente e sbatteva le palpebre con continuità frenetica, lamentando successivamente che ciò che più le dava fastidio era lo “SPLENDORE” potente ed accecante della luce dorata che offendeva i suoi occhi.  Eppure non era il sole poiché essendo il tardo pomeriggio, si trovava ad ovest, quindi alle spalle di Adelaide.

Tutto sembrava annunciare un grande trionfo delle "Apparizioni" con dei risultati ancora più eclatanti rispetto a quelli di Lourdes e di Fatima, quando un sacerdote, don LUIGI CORTESI...

RIUSCÌ, CON PERFIDI E SUBDOLI INGANNI LOGICI, A FARLE CONFESSARE DI NON AVERE VISTO LA MADONNA (COSA NON VERA).

ADELAIDE, RESASI CONTO DI ESSERE STATA INGANNATA, SMENTÌ LA CONFESSIONE CHE LE FU ESTORTA (MA ORMAI LA SUA CREDIBILITÀ ERA STATA INESORABILMENTE DISTRUTTA).

Definita ed etichettata come BUGIARDA, da piccola e da grande, Adelaide fu CONDANNATA PER SEMPRE a subire il peso della etichetta che le fu appiccicata addosso e non riuscì più a far valere la verità e la Curia di Bergamo, a quanto pare, se ne guardò bene dal fare una revisione dei fatti, ad esempio mettendo a diretto confronto Adelaide con don Cortesi (divenuto peraltro, più tardi, Mons. Cortesi).

Comunque, a mio avviso, tutto si poteva dire, tranne che fosse una piccola fanatica visionaria, una sognatrice infatuata dal desiderio di vedere la Madonna  o peggio ancora una "bugiarda". Il fatto è che don Cortesi riuscì a convincere di questa sua FALSA ED INSENSATA DIAGNOSI, perfino la Commissione Teologica, il Tribunale Ecclesiastico e lo stesso Vescovo di Bergamo oltre al Santo Uffizio per la Congregazione della Fede e la stessa Santa Sede.

                   QUESTE PERSONE COSÌ SERIE HANNO TUTTE SBAGLIATO?     Beh, se devo essere sincero:

Allora, potreste chiedervi: vide "davvero" la Madonna, la Sacra Famiglia ed altro di Soprannaturale? Questo io non lo so poiché non ho mai sperimentato una estasi, anche se di esperienze percettive iper-sensibilizzate spontanee ed autoipnotiche ne ho fatte, ma per fortuna non tocca a me dirlo e tantomeno sancirlo, anche se credo che ciò possa essere davvero accaduto. Tocca alla Chiesa decidere. Lei è l'esperta in fatto di spiritualità. Io mi limito a dire che è tutto da rifare, poiché le indagini furono tutte soggette ad una intensa e sistematica manipolazione da parte di chi condusse le indagini, a mio avviso, in modo estremamente incompetente, cioè don Luigi Cortesi. Eccone una foto.

Ovviamente ho il dovere di dimostrare quanto sto dicendo. Spero di averne ancora il tempo. Ciò che posso dire ora è che, in modo pienamente consapevole, anche se il suo inconscio narcisistico ci ha messo lo zampino, egli perseguì solo ed esclusivamente le sue "CONVINZIONI PERSONALI". Null'altro.

Infatti, egli stesso si definì un "INQUISITORE che utilizzava gli "INSIDIOSI STRUMENTI DI AGGRESSIONE" mirati a farla "cantare" (vedi pag. 10 - terzo libro di don Cortesi e il volume apologetico di Mons. Umberto Midali "Un Sacerdote, al servizio della Verità pag. 178). Ovviamente, aldilà del fatto che Dio possa trarre anche del pane dalle pietre, io ovviamente, almeno per ciò che riguarda la Madonna delle Ghiaie, mi dissocio radicalmente da tale definizione .

Comunque, più avanti, riprenderemo il discorso sugli "insidiosi strumenti di aggressione" utilizzati da don Cortesi.

***

Privo di qualsiasi metodo, egli affrontò tale esperienza violando qualsiasi criterio richiesto dal metodo scientifico. Seguendo le sue grandi capacità intellettive ed affabulatorie e soprattutto, mosso da un profondo e malcelato narcisismo riuscì a convincere coloro che lessero acriticamente i suoi scritti. Questi non si resero nemmeno conto delle violazioni da lui effettuate, né del fatto che don Cortesi aveva semplicemente seguito delle ipotesi che trasformò in convinzioni, illudendosi, ahimè, di aver fatto un lavoro ineccepibile. Fece un grande ed acuto lavoro. Questo:si.

A contribuire alla decisione negativa del Vescovo Bernareggi vi furono anche i quattro parroci dei paesi vicini alle Ghiaie, Mons. Giuseppe Castelli e le suore Dositea Bottani e Ludgarda Beretta (vedi libro di don Marino Bertocchi "65 anni di devozione mariana - Ghiaie 1944 - 2009 - pagine varie). I loro interventi apparentemente seri, in realtà molto superficiali e perfino fuori luogo, influenzarono in modo pesantemente negativo la Commissione Teologica ed il Tribunale Ecclesiastico.

Nel libro cercherò di smontare ogni loro critica demolitrice, affinché il Vescovo Francesco Beschi possa rendersi davvero conto di quanto quelle critiche e pareri incisero, in senso negativo e fuorviante sulla decisione del Vescovo Bernareggi. Qui, mi limito a dire che le loro osservazioni, a parte qualcosina, ricalcarono esattamente quanto scritto da don Cortesi e per quanto riguarda le suore e non solo, esse riportarono le loro testimonianze solo "DOPO" che don Cortesi aveva messo nei guai la piccola Adelaide.

Quindi, a dire il vero, non hanno nemmeno alcun valore, poiché non aggiungono nulla di nuovo a ciò che disse e scrisse don Cortesi. Inoltre è comprensibile, come vedremo più avanti, che Adelaide rimanesse stordita e confusa dopo i raggiri seduttivo-ipnotici di don Cortesi. Adelaide, per circa 2 anni rimase in stato di shock, come le "Donne che amano troppo" (Robin Norwood) che hanno bisogno di psicoterapia per anni, prima di riprendersi dopo aver subito le continue, maligne seduzioni del marito o del compagno che le raggirava, fino a farle diventare o farle passare per pazze.

Per anni queste persone bisognose di un affetto malato  cercano di salvarsi buttandosi ancora di più nelle braccia traditrici dei loro persecutori, fino ad esserne stritolate (ascolta il mio esercizio in PANICO AMICO e leggi la voce: ARTICOLI - LA VITTIMA, AGGRESSIONE INSIDIOSA, ecc.) Questo contesto di relazione psicopatologica viene definito CLIMA DEL GASLIGHTING. Anche Adelaide respirò questo clima e fu una autentica vittima del suo GASLIGHTER, don Cortesi. Quindi la Curia e la Chiesa rispettino almeno il dolore e la sofferenza che hanno procurato ad Adelaide e alla sua famiglia. Doverose sarebbero le scuse.

Se oggi esiste la devozione a Maria REGINA DELLA FAMIGLIA alle Ghiaie, presso la cappelletta del Torchio, lo si deve ad Adelaide e censurarne il nome e la storia è una scorrettezza vera e propria. La Curia e la Chiesa hanno censurato già troppe persone. Uno per tutti Mons, Battaglia (pag. 229 Volume di Mons. Midali). Mi chiedo e chiedo: è ancora con le censure che la Curia e la Chiesa credono di portare avanti la verità? Scusate, ma non sta scritto: "Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato... e ... ciò che avete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce... (Lc. 12,2-3).

A forza di censure ci siamo ritrovati che ciò che era stato censurato ci è sfuggito dalle mani ed ora anche la "FAMIGLIA", nucleo focale dell'individuo e della società è stata disgregata. Abbiamo bisogno di "Valori" che includano ciò che è stato rimosso e censurato, al fine di comprendere dove e come collocare le varie diversità del modo di essere e del vivere. Il tutto all'insegna di un "Senso autentico della vita e del Benessere totale".

Serve maggiore capacità di "discernimento". confido nella ispirazione cristiana della Chiesa... e che faccia un bel "repulisti" interno.

Peccato che mi sono attivato troppo tardi per spiegare il mio punto di vista ma, come ho già accennato, per lungo tempo i discorsi della Chiesa Cattolica non mi interessavano. Ora questa "piccola Madonna"  o meglio questa "piccola grande Regina della Famiglia", umiliata e offesa e vittima ella stessa mi interessa e stranamente mi attira e mi chiama.

Comunque, da quel 13 maggio vi fu un incredibile e sterminato afflusso di pellegrini, i quali invasero quel paesino, desiderosi di trovare la risposta ai loro dolori, ansie, miserie e preoccupazioni. Al 31 maggio fu registrata la presenza di circa 1.500.000 di persone. A fine giugno del 1944 si calcolò che fossero affluiti circa 3.000.000 di pellegrini, infinitamente di più di Lourdes (106.000 persone) e di Fatima (125.000 persone). Ecco una foto parziale della immensa folla pervenuta alle Ghiaie.

Fu davvero solo pura suggestione di persone emotivamente labili, desiderose e piene di speranza al punto da “proiettare”, in luoghi e tempi diversi, i loro bisogni e desideri feriti, spezzati e massacrati dalle miserie laceranti e devastanti indotte dalla guerra? O fu una manifestazione concreta e non metaforica della presenza di Dio?...  Anche i Profeti e Gesù Cristo stesso attiravano le folle. Era, anche lì, il solo il bisogno o la suggestione che le attirava? Fu la potenza della suggestione o la POTENZA DELLA SPERANZA E DELLA FEDE IN DIO ad attivare tutto ciò?

Sta di fatto che vi furono numerosissime conversioni spirituali, diversi fenomeni solari eccezionali simili a quello che avvenne a Fatima e molte guarigioni, alcune addirittura straordinarie, ammesse e riconosciute nel suo Decreto dallo stesso Vescovo di Bergamo, mons. Adriano Bernareggi, ma ahimè, vennero banalizzate come se fossero dei semplici premi per la devozione manifestata dai fedeli, slegati dal contesto specifico del luogo e del tempo in cui avvenne tale straordinaria “simbiosi spirituale” della Presenza Soprannaturale con Adelaide, Per chiederle di dare un senso più profondo alla propria ESISTENZA.

Questa è l'estasi: "UNA SIMBIOSI SPIRITUALE CON DIO". Confesso di avere sentito diverse volte l'attrazione risucchiante della  Sua"chiamata", ma mi ha fatto paura e l'ho respinta. Preferisco vivere da uomo normale.

***

A chi afferma che apparizioni e miracoli contano poco rispetto alla Rivelazione del Cristo, dico che, pur avendo ragione, non conosce l'Uomo e nemmeno Dio, poiché è nella "RELAZIONE D'AMORE CON L'UNIVERSO E CON L'UOMO" che Dio stesso trova il suo senso e viceversa. Il miracolo è il frutto visibile della relazione simbiotico - spirituale con Dio, che coinvolge non solo l'anima, ma anche la mente ed il corpo della persona. Nelle simbiosi, infatti, le percezioni si fanno più sottili ed i confini fra l'IO e il TU si confondono.

Inoltre, la medesima osservazione si potrebbe fare nei confronti dello stesso Gesù Cristo. Infatti, se c'è già Dio che spiega tutto il senso della vita, che bisogno c'era e ci sarebbe di credere in Lui o di volerne affermare l'avvenuta presenza? Che senso avrebbe sottolineare che è nato a Betlemme ed ha operato a Nazaret e non solo?

Che senso avrebbe parlare del Natale e ricordare a tutti "Chi" è nato, spostando l'attenzione su di Lui, anziché convogliarla verso Dio, se il Cristo venisse considerato come un "Personaggio" accessorio? Facciamo festa e basta? Così purtroppo pensano, ahimè, in molti. Non so se mi spiego. Il fatto è che i miracoli o le manifestazioni straordinarie della natura che ne possono testimoniare la presenza (Fenomeni solari, sorgenti di acqua improvvise, ecc., non spiegabili scientificamente), hanno o possono avere un significato spirituale e teologico di conferma per l'umanità della presenza di Dio nel mondo (non solo metaforica ed astratta).

Pertanto è importante che i teologi capiscano e ci spieghino, in modo comprensibile e logico, questi specifici significati traslati e di lungo raggio, poiché questo ci permetterebbe di capire e sperimentare L' AMORE DI DIO, I SUOI RICHIAMI ED I SUOI CONSIGLI per rientrare in rapporto corretto con Lui e con il senso più autentico della vita, ecc. Anche i sogni, se ben interpretati, ci aiutano in questo. Quindi non si può liquidare la faccenda delle Apparizioni della Madonna delle Ghiaie, con un banale e conclusivo "NON CONSTAT", senza spiegare cosa dovrebbe cambiare o accadere per poter riconoscere una "Presenza Spirituale Soprannaturale".

Troppo comodo, poco rispettoso e un po' troppo distaccato. Credo infatti che ai fedeli si debbano dare spiegazioni più serie e motivate rispetto al semplice e scarno "Non constat", a meno che la Chiesa non intenda esaurire il significato della "ECCLESIA" solo ed esclusivamente nell'ambito della cerchia della propria organizzazione gerarchica, escludendo i fedeli e le loro intelligenze. Ma mi sembra che anche queste siano fiammelle utili dello Spirito Santo. O mi sbaglio?

Ora voglio richiamare un attimo l'attenzione sul contesto del 1944.
Là, allora, nel 1944, in Europa (non negli Stati Uniti, In India o in Australia) vi era il focus della guerra mondiale ed in italia, alle Ghiaie di Bonate Sopra accadde quel fatto strano e straordinario di una possibile presenza concreta di Dio, per richiamare i popoli alla pace.

Ora, se si osserva bene, tutti i messaggi e i simboli di riferimento di quelle "Apparizioni" portavano alle soluzioni offerte dal Cristo per la salvezza dell'uomo e della umanità, che non è solo la "fine della guerra", ma la "fine della guerra interiore", guidata da finalismi devianti dalla vera Luce che illumina il mondo. Forse tra le molte ambiguità che ho notato in tutta questa faccenda, vi è un messaggio da cogliere anche a proposito della controversa e ambigua "profezia sulla fine della guerra", sulla quale tanto si discusse. "Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono, hanno narici e non odorano. Vedi "Salmi" 114, 5. Riprenderò il discorso nel libro.

Inoltre, che cosa era quella "Luce", quello "Splendore" che abbagliava Adelaide nel suo rapimento simbiotico-estatico? E quelle strane manifestazioni solari, certamente non abituali e non spiegabili con le sole teorie della rifrazione ecc., cosa ci stavano a fare? Che senso avvevano se non quello di attirare le PERSONE DI BUONA VOLONTA' ? Certo, non tutti hanno "buona" volontà. Per questo non vedono e non capiscono ciò che altri vedono e capiscono. La ricordate la STELLA COMETA DEI RE MAGI? Anche allora, non tutti si convertirono alla Luce del Cristo...

Sarebbe bello che teologi potessero mettersi d'accordo e ci spiegassero come stanno questi aspetti della spiritualità e del contatto con il Dio Immanente. Forse mi sbaglio, ma non mi sembra che questo lavoro di decodificazione simbolica sia stato fatto in merito ai messaggi della "Madonna delle Ghiaie". Perché?

Faccio notare un'altra cosa. Se ben si osserva , non a caso le Apparizioni ed i Miracoli personali avvengono in determinati momenti di necessità estrema della umanità e della persona. In quei momenti siamo tutti più disponibili ad accettare una verità che abbiamo sempre rifiutato fino a quel momento. Le nostre illusioni di onnipotenza si spengono e stranamente tutto diventa più chiaro, sicché si passa dal buio dei nostri auto-inganni alla luce di un nuovo modo di vedere, percepire ed operare.

Si noti anche come i cambiamenti psicologici o le conversioni spirituali ed i miracoli avvengono quando una persona offre l'abbandono totale di sé e delle proprie presunte ragioni e pretese, cioè quando si realizza la "RESA INCONDIZIONTA" della quale parlo in un esercizio di PANICO AMICO. Provate a rifletterci un attimo e, se possibile si cerchi di realizzare più spesso questa Resa Incondizionata a Dio o quantomeno alla propria Intima Essenza.

Ora, prima di addentrarci in altre osservazioni critiche, vediamo come si svolse il delicato e poetico frammento di storia della prima “Apparizione”.

 

***

LA PRIMA APPARIZIONE del 13 maggio 1944

Il 13 maggio del 1944, nel pieno della seconda guerra mondiale, in un contesto socio-economico e culturale di povertà, alle Ghiaie di Bonate Sopra, un paesino sperduto della Provincia di Bergamo, accadde un fatto davvero straordinario. Una bambina di soli sette anni, Adelaide Roncalli, quinta di otto figli riferì di AVERE VISTO LA MADONNA.

La vicenda, tratta dagli scritti di Don Cortesi e da un diario di Adelaide, inizia con la storia di un “altarino”, che era stato appena costruito dalla cugina della piccola Adelaide, Annunziata, nonché madrina di battesimo di Adelaide. Tale altarino, era stato costruito su un piccolo ripiano di 40 cm. collocato a metà della rampa di scale che conduceva alle camere da letto, che si trovavano nella parte superiore di un grande cascinale.

Sulla parete di questo ripiano, Annunziata aveva inchiodato un quadretto con la immagine della Madonna di Lourdes tratta da un giornaletto religioso, affinché i bambini che passavano da lì potessero fare un saluto o recitare una preghierina alla Madonnina. Sotto e davanti al quadretto, Annunziata aveva posto dei barattolini di latta vuoti, per mettervi dei fiori di campo.

Quel giorno, verso le ore 17,30, Annunziata vide Adelaide in cortile e le chiese di andare in un prato poco lontano a cogliere dei fiori da mettere nei barattoli dell’altarino.

Così, con due amichette di dieci anni, Severa e Bettina e le sue due sorelline minori, Palmina e Nunziatina, Adelaide si recò a cogliere i fiori facendosi portare da Severa, con una piccola carriola di legno, costruitale dal papà.

Mentre le bimbe cercavano i fiori, Adelaide vide dei bei fiori di sambuco collocati a circa due metri di altezza e rimase a guardarli per un attimo. Mentre li osservava, come riferì più tardi, Adelaide vide un puntino d’oro che, scendendo dall’alto, si avvicinava e si ingrandiva fino a diventare un globo di luce ovale e splendente.

Spaventata la piccola cercò di fuggire, ma non riusciva poiché si ritrovò come paralizzata. Contemporaneamente senti una voce che le disse: “Non avere paura. Sono la Madonna”. Quindi, seppure ancora timorosa si fermò ed osservò che la Madonna aveva il Bambino Gesù in braccio e dopo un minuto circa apparvero anche S. Giuseppe e gli Angeli. Così Adelaide, come vedremo, riferì più tardi alla amichetta Severa, mentre la accompagnava a casa in carriola.

Le bambine, che raccoglievano anch’esse i fiori, si accorsero di ciò che stava accadendo e capirono che c’era qualcosa che non andava perché Adelaide era diventata tutta cianotica in volto, con un colore viola-paonazzo (“morela” in dialetto bergamasco). Si spaventarono. La scossero bruscamente chiamandola più volte, ma niente da fare.

Adelaide era sempre lì ferma, paralizzata, con gli occhi fissi e sbarrati in cielo. Le chiesero: “Cosa hai visto? Cosa vedi? Adelaide! Adelaide, ti senti male ? ” Niente. Adelaide, paonazza e paralizzata, non rispondeva, così, spaventate, smisero perfino di scuoterla. La visione durò circa 10 minuti.

Ad un certo punto la sorellina Palmina di 6 anni corse a casa dicendo alla mamma: “La Adelaide l’è morta ‘n pé (Adelaide è morta in piedi).”. Al che, la mamma Anna sorridendo rispose: “Se la fudès morta, la sarès mia ‘n pé ” (Se fosse morta, non sarebbe in piedi) ed ignorò il messaggio pensando che fosse uno scherzo.

Nel frattempo, Adelaide si stava riprendendo e, ancora tremante ed intontita, proferiva parole incomprensibili. In quel mentre giunsero sul luogo la sorella di Adelaide, Maria ed una sua amica che erano andate a raccogliere l’erba prima delle cinque bimbette. Le amichette corsero loro incontro e, concitatamente, riferirono quanto accaduto.

Maria pensò subito ad uno scherzo di Adelaide e la prese in giro, dicendole di smetterla di dire sciocchezze. Quindi, con l’altra sua amica se ne tornò verso casa. Severa, invece, approfittando del fatto che Adelaide le aveva chiesto di accompagnarla ancora un po’ sulla piccola carriola, la tempestò di domande: “Cosa hai visto ? Dimmelo, va. Hai visto la Madonna? Hai visto gli angeli? Il Diavolo? Ti sentivi male? Dimmelo su?.... Me lo dici dunque? Cosa hai visto?!

Adelaide a questo punto, imbarazzata, timidamente disse sottovoce : “Ho visto … la Madonna… col Bambino in braccio e poi San Giuseppe … e gli Angeli”. – “Ma va! Davvero? Dici davvero?" Disse Severa – “Si davvero. Però non dirlo alla mia mamma ”, aggiunse Adelaide.

Continuando il cammino per casa, Severa le chiese se poteva dirlo alla Bettina, l’altra amichetta che aveva già preso la via di casa. Quindi si incamminarono verso la casa di Bettina e Severa la chiamò e le raccontò quanto riferitole da Adelaide.

Assieme la stavano accompagnando a casa quando incontrarono Gertrude, la cugina di Adelaide e le raccontarono il fatto. Gertrude osservò: “Ma va! Sono tutte balle”. “No, no, è proprio vero; non è vero Adelaide? Disse Severa. “Si è vero, però non devi dirlo a nessuno, non devi dirlo alla mamma, se no le prendo” osservò Adelaide.

Invece la notizia giunse si diffuse ad un’altra amica, poi alla sorella Maria che lo riferì alla mamma che, incredula e davvero preoccupata disse: “Vi raccomando, figliole, non cominciate a dire sciocchezze, per carità”.

La stessa notizia venne poi riferita da Maria alla cugina Annunziata la quale rispose “Bah! Smettila, che dici! Non hai vergogna a dire queste cose? Sono cose serie, sai? Tacete, tacete per carità, ragazze, perché se vengono a sapere queste cose, ci mettono tutti in prigione".

Il Cortesi conclude così il suo racconto: “Si chiudeva così la prima giornata: il primo canto di una epopea o il primo atto di una tragedia, o la prima scena di una farsa? Da quella sera la piccola fu guardata in paese come un oggetto aureolato di un misterioso privilegio. In verità, quella sera si vedeva più il mistero che il privilegio”. Faccio notare che don Cortesi non era presente quel giorno, ma racconta i precedenti, così come gli sono pervenuti, esprimendo anche delle legittime ipotesi.

Comunque è inutile dire che per far desistere la piccola Adelaide dal raccontare bugie o fare scherzi, vista la testardaggine e la decisione con la quale insisteva nel sostenere quelle sue "strampalate e pericolose" affermazioni, le furono dati anche un bel po' sani scapellotti e di sculacciate, sia dalla mamma che da qualche sorella, mentre in paese, all'oratorio e a scuola la voce correva come il vento ed Adelaide iniziò ad essere derisa dalle compagne e dalle suore.

Successivamente seguirono altre "Apparizioni", fino al giorno 31 maggio: 14 in tutto con la interruzione di una settimana ed esattamente dal 22 al 27 maggio compreso.

***

Nel frattempo, il 22 maggio per motivi di cautela e con la motivazione di garantirle protezione nei confronti di chi potrebbe influenzarla, Adelaide, con l'inganno e contro la sua volontà, venne portata nel collegio delle suore Orsoline di Bergamo.

Accortasi di essere stata ingannata, Adelaide, urlò, recalcitrò, si, aggrappò, si fece trascinare a forza. Reazione più che normale per una tale violenza alla sua volontà e dignità e tuttavia venne definita "CATTIVA". Ma come! La si stava violentando psicologicamente, la si imbrogliava, la si allontanava da casa e la si rinchiudeva in collegio contro la sua volontà e la "cattiva" era lei !?... Non c'erano altri modi di fare?

Inizia così la prima delle sue vere e proprie violenze psicologiche. Primo indizio della PROFEZIA fattale dalla "sua" Madonna, il 14 maggio: "Soffrirai molto, ma non piangere perché dopo verrai con me in paradiso" le dice in bergamasco la "Madonna". Il 19 ed il 20 maggio, tra le altre cose, tale messaggio le verrà ripetuto, invitandola a riflettere su tale profezia di sofferenza. Anche il 30 maggio tale messaggio le venne ripetuto. Infatti la Madonna le disse: "... sarai una PICCOLA MARTIRE" per ben due volte, aggiungendole di stare allegra, come ella stessa scrisse in un diario.

Dal 22 maggio la profezia iniziò ad avverarsi e l'entrata in collegio, unitamente all'incontro con don Cortesi, segnò l'inizio delle sue torture fisiche e psicologiche. STRANA PROFEZIA che fa riflettere. Invece di riempirla di gioia, la Madonna le preannunciava delle gravi sofferenze da "piccola martire" e lei disse "SI", pronunciando il suo "FIAT".

Mi chiedo e chiedo: "E' mai possibile che la piccola Adelaide avesse in sé un principio ispiratore di tipo masochistico ?".  Ma come !? Avrebbe desiderato o finto di vedere la Madonna per farsi dire o dirsi che avrebbe sofferto molto !? E nessuno mai si è posto il problema ? Eppure don Cortesi, in un colloquio, le fece notare che si era messa le mani nei capelli, però poi lo ignorò... Strane davvero queste cose.

Semplicemente strane o "segni di una Presenza, di una Rivelazione"? Ora, se si osservano i contenuti ai quali è collegata tale "profezia", non si può certo dire che questa e quelli provenissero da una bambina di 7 anni. Tutto si può dire tranne che disse una bugia quando affermò di aver visto la Madonna.

Tutto sembra proprio dimostrare che Adelaide si ritrovò, suo malgrado, all'interno di una faccenda molto più grande di lei. Altro che "NINFETTA OREADE, sfarfalleggiante e narcisetta, COVO DI VIPERE, ecc., come ebbe a scrivere impudicamente e cinicamente don Cortesi, con le sue FARNETICANTI IPOTESI, spacciate spudoratamente per TESI DIMOSTRATE.

 

Ma, andiamo avanti nel discorso e parliamo dello sfacciato "AFFRONTO ALLA MADONNA" che si nasconde dietro la contraffazione della verità e della realtà dei fatti, pertanto si legga, qui sotto, il punto 2 del Decreto del 30 aprile 1948 del Vescovo Bernareggi:

Chiedo scusa, ma questa espressione, pur essendo teologicamente vera, comprensibile ed accettabile, sembra un po' una offesa alla logica, un arrampicarsi sui vetri, una presa in giro dei cittadini e dei fedeli. Infatti, se questo è vero per le Ghiaie, allora deve valere anche per Lourdes, Fatima e Guadalupe ecc. Non vi pare?

Sarebbe stato e sarebbe più onesto e corretto dire: "Siccome non sappiamo come si possano concretamente manifestare Dio o i suoi eccelsi "Messaggeri", la risolviamo con un riconoscimento generico, teologicamente corretto e sia finita lì ". Credete alla Chiesa e basta. Ma il Cristo non disse forse:  "Su questa pietra fonderò la mia Chiesa" ?  Mi chiedo e chiedo: Ma, la "pietra" era la persona dell'apostolo Pietro o la dichiarazione di Pietro stesso che disse: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio Vivente " ?

Che dire poi della frase riportata da Giovanni apostolo, laddove scrive: "Il Verbo che era Dio, ... si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi (GV 1,2.14)? Che bisogno c'era e c'è di dire che Gesù, il Cristo, detto il Nazzareno, è nato a Betlemme? Se lo ha scritto Giovanni, significa che la storicizzazione e la localizzazione territoriale e fisica della presenza del Figlio di Dio in "QUEL" luogo era ed è importante, proprio per caratterizzare e sigillare "QUELLA" presenza fisica di Dio, nella forma umana di Gesù, con QUEL suo "TIPICO, SPECIFICO ED ESCLUSIVO MESSAGGIO, da portare ad un determinato popolo, in uno specifico luogo e contesto storico.

Allo stesso modo, la Madonna, per me, oggettivamente "APPARSA" alle Ghiaie, pur essendo sempre la stessa che risiede nei "Cieli" per tutti quanti, ha voluto presentarsi proprio, in Europa afflitta dalle guerre, in Italia, alle Ghiaie (Il granello di senape) ed alla piccola Adelaide per chiamarla direttamente ad una scelta personale ed esistenziale impegnativa e chiederle il suo FIAT a farsi suora e per dare un messaggio profetico e sociale, unico e caratteristico e tipico delle Ghiaie, come una luce colorata e diversa che esprime le molteplici qualità di Dio. A volte, anche nella realtà, ognuno di noi ha bisogno di un messaggio particolare... Così anche la società.

Ecco perché è importante il RICONOSCIMENTO DEFINITIVO delle Apparizioni "DELLE GHIAIE". Lì, ci sono stati dei messaggi che i ciechi e i sordi non videro e non ascoltarono, così come tuttora non ascoltano e fanno "resistenza", come nelle psicoterapie. Solo che qui si tratta delle psico-spiritual-terapie dei popoli. Quale occasione perduta, Monsignor Vescovo...

Eppure vi erano e vi sono dei criteri di valutazione per cogliere i segni della presenza del Soprannaturale, ma furono male interpretati, banalizzati ed accomodati "ad usum Cortesi". Purtroppo il Vescovo Bernareggi fu ingannato. Questa fu ed è la verità, svelata peraltro dallo stesso Mons. Umberto Midali circa l'inesistenza del lavoro della Commissione Teologica che informò "minuziosamente" (si fa per dire) il Vescovo Bernareggi.

Sentite cosa scrive Mons Midali: "Tutto il lavoro della Commissione (Teologica) si riduceva a quello stesso di don Cortesi (pag. 178). La loro conoscenza della bambina è pari a zero (pag. 195). Della Commissione ... non ne condivide (don Cortesi) il "vergognoso e stupido modo di procedere (pag, 197), ecc...

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Ora vediamo cosa scrisse il Vescovo Bernareggi nella premessa ai 3 punti chiave del suo Decreto. "... avendo preso in attento esame gli studi diligenti e ponderati compiuti dalla Commissione teologica nominata con decreto vescovile in data 28 ottobre 1944 ... la stessa Commissione è pervenuta dopo aver sottoposto a minuziosa indagine i fatti e le varie circostanze concernenti le asserite apparizioni...".

Inutile dire che avvenne il contrario.

Comunque, per alcuni anni durarono i movimenti di pellegrini, con le loro speranze e forti motivazioni, ma poi, nel 1948, tutto precipitò nel silenzio a causa del Decreto Bernareggi del 30 aprile 1948, che al punto 1, recita:"NON CONSTA DELLA REALTÀ DELLE APPARIZIONI e rivelazioni della B. Vergine ad Adelaide Roncalli a Ghiaie di Bonate nel maggio del 1944".  La conseguenza di questo punto è descritta nel punto 3 del Decreto, che recita: "... ogni forma di devozione alla Madonna, venerata come apparsa a Ghiaie di Bonate, a norma delle leggi canoniche resta proibita".

Tutto precipitò nel silenzio… o almeno così sembrava, poiché disobbedendo, fortunatamente, al Vescovo, la frequenza dei pellegrini continuò e continua tuttora, a distanza di oltre 75 anni, fino al punto che il nuovo Vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, in data 1.1.2019, ha emanato un nuovo Decreto che consente almeno l’autorizzazione ai riti classici del culto religioso. Sinceramente pensavo di meglio.

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Il linguaggio utilizzato da Adelaide  era quello di una bambina quasi analfabeta, ma i contenuti dei messaggi non era affatto quelli di una bambina, quindi dovevano essere interpretati molto più seriamente. Avrebbero dovuto essere quantomeno letti, interpretati e decodificati come si fa, ad esempio, nei sogni, durante le analisi psicologiche.

Perfino le contraddizioni, le ambiguità dei messaggi e della profezie, le ammissioni, le ritrattazioni devono essere interpretate. Vi sono infatti dei meccanismi e dinamismi psicologici inconsci come le forme di condensazione, identificazione, proiezione, negazione, spostamento, enfatizzazioni, elisioni e segnali apparentemente ambigui e contraddittori, ecc., che ci "parlano" in modo diverso dalle espressioni verbali e che ci vogliono dire "altro".

Pertanto bisogna cercare di cogliere e capire tutto l'insieme dei messaggi, se si vuole comprendere un atteggiamento, un comportamento o un messaggio del sogno o addirittura di una "apparizione" o di una "profezia" o il senso di una "pre-veggenza" o di una "profezia".

Di sicuro Adelaide visse una "ESPERIENZA DI LUCE MISTICA". In quello "SPLENDORE" intuì sinteticamente quello che non possono capire i "sapienti" razionalisti. Quelle esperienze non si riescono a spiegare tanto facilmente. Figuriamoci una bambina di 7 anni. Ricordo che sta scritto: "Deposuit potentes de sede et exaltavit humiles". Forse vale la pena che ci riflettiamo un po' tutti.

Ma forse la Curia e la Chiesa, preoccupate di difendere il loro ruolo di "Mater et Magistra", ormai non sono più interessate a riflettere sui propri limiti, errori e peccati. Forse sono troppo interessati ai piaceri della vita e della sociologia politica. La storia, Dio, ci stanno ancora parlando oltre il tempo... I simboli dei sogni (e delle apparizioni) vanno letti superando il confine dettato dal contenuto "manifesto" dei sogni stessi. Questi vanno letti ed interpretati in base al contenuto "latente" degli stessi.

Forse il messaggio sui figli ammalati di certe donne e madri che fanno i "peccati grossi", in senso lato, potrebbe essere meglio compreso se si considerassero le madri nel senso di Religioni, Chiese o dei potenti del mondo, potenti culturali o meno che siano, i quali producono l'eccessiva rigidità ideologica oppure, al contrario, il lassismo educativo o le ideologie ingenue della bontà o i preti infedeli, dissoluti e pedofili...

I gigli del campo attorno alla chiesa dei quattro animali sono rivelatori. Altro che riderci sopra Mons- Giuseppe Castelli... (vedi ad esempio le apparizioni del 15 - 16 e quella del 21 maggio) e libro di don Bertocchi. Forse ci parlano delle conseguenze che possono avere i figli con la testa grossa, cioè  mentalmente infarciti di falsi valori, ecc.

La Chiesa sarà anche "Maestra", ma anche le maestre possono sbagliare e non capire, soprattutto quando peccano di narcisismo e chi ne avverte gli errori e le deviazioni ha il dovere di richiamarla al suo mandato spirituale, soprattutto se le osservazioni le sono state fatte più volte da altri (Mt 18,15-17).

Comunque:

 

ADELAIDE ERA VISIBILMENTE IN RELAZIONE CON QUALCUNO O CON "QUALCUNO" a noi invisibile e da noi non direttamente percepibile. Si osservi la seguente fotografia.

Il fatto è che questo "qualcuno" sembra che proprio non fosse affatto una persona fisica. Certo è difficile capire e decidere poiché poteva essere anche una "proiezione esterna" di fatti psichici intimi, ma questa mi sembra una ipotesi improbabile perché quelle strane, improvvise, contraddittorie e variegate "visioni, profezie, inviti,messaggi e contenuti vari" erano totalmente estranei alla personalità di Adelaide ed i suoi modi concreti di essere e di pensare, i quali erano del tutto estroversi e tutt'altro che intimisti.

Inoltre non si rimane per 10 o 20 minuti così, solo per fare uno scherzo. Quando Adelaide porse i fiori o il sole girò, lei non si accorse di nulla. Si leggano i colloqui di don Cortesi. Egli notò queste cose, ma fece finta di nulla, le ignorò sottraendo parti di verità per perseguire la sua verità...

***

Karl Popper, filosofo ed epistemologo delle scienza di fama mondiale, affermava che “quando di un problema si osserva e si analizza solo una ipotesi e ed una solo soluzione, significa che non si è capito niente né  del problema né  della soluzione". E' mai possibile che non si capisca che è stato tutto sbagliato? Esaminiamo dunque alcune ipotesi.

E' talmente verosimile mia ipotesi di straordinarietà dell'accaduto, che perfino don Cortesi, fino all'ultimo ipotizzò l'intervento di una suggestione ipnotica da parte di un qualche eventuale, scellerato ipnotizzatore, cosa, questa, che comunque ritengo assai improbabile. Infatti le variabili improvvise, contraddittorie ed estranee al soggetto sono estremamente difficili da gestire perfino da parte dei più abili ipnotizzatori.

Questi infatti avrebbero dovuto gestire il rapporto con Adelaide a distanza, senza sapere nemmeno cosa frullasse nella sua mente. Quindi anche questa è una ipotesi decisamente da scartare, perché impossibile da realizzare, anche perché allora non esistevano i "micro-auricolari".

Altra ipotesi sarebbe stata quella della personalità isterica o comunque della doppia personalità schizofrenica, ma anche questa ipotesi fu scartata, poiché Adelaide risultò psicologicamente perfettamente normale e priva di qualsiasi patologia psicologica o peggio ancora psichiatrica.

Padre Agostino Gemelli stesso, medico psichiatra e cofondatore della Università Cattolica di Milano, avallò infatti  la normalità  psichica di Adelaide. Lo stesso don Cortesi fu costretto, "obtorto collo" ad abbassare la testa, salvo poi ingaggiare una deplorevole e penosa sfida con lui.

Forse l'ipotesi più  probabile e vera fu quella di una specie di "richiamo vocazionale Soprannaturale" o comunque straordinario, al quale Adelaide, come la Madonna, rispose con il suo generoso "FIAT". Spesso le ipotesi più semplici e meno cervellotiche sono le più vere ed in questo caso collimano anche con il carattere schietto di Adelaide, che si rendeva conto di dire qualcosa di "non normale", al punto di temere le botte della mamma.

Oltretutto faccio notare, a chi di dovere, che stranamente don Cortesi escluse del tutto questa possibile ipotesi del "richiamo vocazionale Soprannaturale", ignorando intenzionalmente il fatto che l'esperienza che Adelaide fece, fu "in primis" una "ESPERIENZA DEL TUTTO PERSONALE", con una ovvia e conseguente "VALENZA SOCIALE". Peraltro, in tutta la storia Biblica e del Vangelo sono presenti queste "Presenze Soprannaturali" che si rivelano tramite i sogni. Quindi, quand'anche Adelaide avesse fatto una esperienza di "TRANCE VIGILE", nulla vieta, almeno secondo i credo e la tradizione religiosa, che Dio possa comunicare anche tramite i sogni ad occhi aperti....

Inoltre chiedo: Se Adelaide non fosse stata costretta a mentire, cosa sarebbe successo? Vi sarebbe stato un trionfo della Chiesa, orgogliosa di avere una "Suora Santa"...

Decisamente forzate, inattendibili, inaccettabili, strumentali ed insensate appaiono le ipotesi di "Bugia" o di "Pseudologia" (bugia psico-patologica) attribuite ad Adelaide da don Cortesi e dallo  stesso Prof. Dott. Ferdinando Cazzamalli, il quale però ammise e suggerì onestamente di includere, nella diagnosi, almeno la presenza di una qualche forma di "trance".

La Pseudologia non esiste nei bambini, che invece hanno proprio BISOGNO DI DIRE LE BUGIE, poiché queste rappresentano un tipo di esperienza necessaria agli stessi, per capire se sono o meno TRASPARENTI. Diversamente il loro IO sarebbe fortemente in pericolo. Infatti avrebbero la percezione di NON AVERE CONFINI TRA SE' E L'ALTRO. Le bugie, a quella età, servono per imparare che c'è un DENTRO e un FUORI. Il rischio conseguente a questa mancata distinzione sarebbe lo sviluppo di DISTURBI PERSECUTORI DELLA PERSONALITA'.

***

SE BUGIA VI FU, FU QUELLA CHE DON CORTESI FECE SCRIVERE SUL BIGLIETTO DELLA COSIDDETTA CONFESSIONE", nel quale, fra le lacrime, obbligò Adelaide a scrivere, sotto dettatura, che non era vero che aveva visto la Madonna. Il tutto si svolse, senza testimoni e senza alcuna registrazione e, per di più, all'interno di un contesto psico-emotivo di  "subdola seduzione", seguita da una "coartazione della volontà" e di "stato  di coscienza alterato" "della piccola Adelaide. Quella non fu affatto una "confessione spontanea". Fu UNA CONFESSIONE ESTORTA. Ritenerla valida fu ed è una aberrazione, che offende la nostra intelligenza e perfino Dio.

Essendo il "padrone assoluto", di Adelaide, come disse qualcuno, non si è preoccupato di avere rispetto, almeno come prete, della piccola. Anzi, cinicamente la indusse,  controvoglia, a scrivere ciò che le fece scrivere, con tecniche e logiche tipiche del "LAVAGGIO DEL CERVELLO". Preso dalla frenesia del trionfo la trasse in inganno e la tradì, diffondendo subito dopo il simbolo del suo trionfo. Ma quale padre tradisce la propria piccola!? Se non fu un frutto di perfida manipolazione questa!?...

Eppure, il Vescovo, la Curia le Suore gli lasciarono fare tutto quello che voleva. Ma scusate: dove era e dove è finita la proverbiale "prudenza" della Chiesa? Ma come hanno potuto permettere che vi fosse una contaminazione tra OSSERVATO ED OSSERVATORE? Come hanno potuto fidarsi di don Cortesi? Padre Gemelli, padre Petazzi ed altri misero lui ed il Vescovo Bernareggi in condizione di capire il male che stava facendo. Perché non venne bloccato? Perché era più comodo lasciarlo fare?

CREDEVANO FORSE CHE BASTASSE UNA CONFESSIONE ESTORTA PER DISTRUGGERE LA VERITA' DI ADELAIDE?

Non era e non è possibile pensare che una persona possa subire una violenza senza reagire. Prima o poi dovevano aspettarsi la reazione di Adelaide. Adelaide, ripeto fu violentata psicologicamente e fu costretta a dire una bugia. Lei sapeva di aver visto la Madonna, ma, ripeto,  fu costretta a mentire. Questa è la verità.

Non avevano mai sentito parlare di SHOCK POST-TRAUMATICO? Non lo sapevano che quella controreazione di rifiuto alla bugia che fu obbligata a dire e a scrivere, significava far saltare tutta la "incontrovertibilità" del "metodo" di don Cortesi? Non conoscevano le regole del Metodo Scientifico, con tanto di verifica attraverso la Tesi ed Antitesi e Sintesi? Non conoscevano i criteri  di Incontrovertibilità e Riproducibilità del risultato, di Misurazioni standard, di Neutralità emotivo-affettiva tra OSSERVATO ED OSSERVATORE, così essenziali per la ricerca scientifica? ecc. Nemmeno oggi si conoscono questi aspetti imprescindibili e irrinunciabili di una ricerca seria?

***

UN PICCOLO ESEMPIO DI DEFORMAZIONE MENTALE EFFETTUATA DA DON CORTESI

Riprendiamo qui, concretamente, un esempio degli INSIDIOSI STRUMENTI DI AGGRESSIONE  utilizzati da don Cortesi. affinché non si dica che le mie sono solo osservazioni teoriche. Cerchiamo dunque di aprire un po' gli occhi ai ciechi, analizzando anche solo un breve colloquio tra don Cortesi ed Adelaide...

Partiamo quindi con quel momento di crisi Adelaide piangeva silenziosamente (pag. 9 e 10 del terzo libro del Cortesi)

Osservate come don Cortesi, pur conoscendo bene i veri motivi, che erano connessi con il suo voler rientrare a casa ed in famiglia, ne avesse volutamente ignorare il significato, attribuendole invece solo ed esclusivamente i significati che voleva lui, secondo la perfida tecnica di ATTRIBUZIONE DEL PENSIERO e dei VISSUTI EMOTIVI. Ma, ecco le sue parole:

Perché piangi? - le chiedo con affetto. Ella mi si butta al collo e  singhiozza. Ma perché piangi? Non ti senti bene? Non stai bene qui a Ranzanico?  … Ah forse piangi perché non ti ricordi più?  Via non importa. Sai io preferisco che tu confessi di non ricordarti, piuttosto che tu mi dica cose non vere, ma io so che tu hai una buonissima memoria. Su a domani. Oggi devi essere stanca, perciò vai pure a giocare. Vengo subito anch’io.

A questo punto Don Cortesi aggiunge il suo pensiero: “Potevo sfruttare meglio quell’occasione, battere il ferro mentre era caldo, proponendo ad es. questa domanda che da tempo mi danzava nel cervello. “Lo so , tu non ricordi perché non hai mai visto niente, non è vero? Poverina! È stata la Severa, la gente a dire…ed aspettare la reazione della bambina. Ma in quella circostanza , l’inquisitore credette meglio lasciar cader di mano gli insidiosi strumenti d’aggressione; che valore avrebbe avuto la confessione  di un’anima infantile in crisi? Il pianto era cessato: Adelaide mi guarda umilmente e aggiunge: Ma se io vado e non ti dico le cose, tu avrai dispiacere...  Ma no tesoro. Su allegra!  Andiamo a giocare. Vengo anch’io…  E come è felice, invece, quando può rispondere sicura alle domande".

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Ora vorrei che rileggeste il tutto alla luce delle critiche da me introdotte nelle parentesi. Osservate gli effetti negativi della nefasta mancanza di distinzione tra OSSERVATORE ED OSSERVATO.

Perché piangi? - le chiedo con affetto. Ella mi si butta al collo e  singhiozza (N:B: Come nella Sindrome di Stoccolma, Adelaide cade vittima del'affetto mostratole dal suo "tenero aguzzino"). Ma perché piangi? Non ti senti bene? Non stai bene qui a Ranzanico?  (Qui don Cortesi incalza senza ascoltare e pone una finta domanda, poiché sapeva benissimo che la vera ragione del suo malessere era la mancanza di casa e della sua famiglia, ma preferì ignorarla. Adelaide, infatti, più volte gli chiese di poter andare a casa, ma lui rispondeva sempre che non poteva. Lo vedremo più in là) … Ah forse piangi perché non ti ricordi più? (Fa una subdola "Attribuzione del pensiero e del sentimento" o Lettura del pensiero" e cerca di sviare l'attenzione di Adelaide circa i veri motivi del suo pianto? Dove vuole arrivare? Lo sapremo presto.) Via non importa. Sai io preferisco che tu confessi di non ricordarti, piuttosto che tu mi dica cose non vere (Come  se le dicesse: Vedi come sono buono? Inoltre lui "preferisce" che non si ricordi, piuttosto che dire cose non vere, perché quelle "vere"sono  quelle che rispondono solo alle sue ipotesi... Perfida induzione suggestiva, effettuata con la tecnica della "Presupposizione" , oltretutto attuata in un contesto da "Doppio Legame nevrotico", nel quale Adelaide non saprà più quali sono le sue verità e, se vorrà tornare a casa, saprà esattamente cosa fare: assecondare ciò che don Cortesi vuole sentirsi dire). Per ottenere ciò sfrutta la tenerezza. In tal modo, le allenta la tensione e la lusinga... ma io so che tu hai una buonissima memoria. Su a domani. Oggi devi essere stanca, perciò vai pure a giocare. Vengo subito anch’io.

A questo punto Don Cortesi aggiunge il suo pensiero. Sentiamo come ragiona e dove va a finire il suo PENSIERO FISSO: “Potevo sfruttare meglio quell’occasione, battere il ferro mentre era caldo, proponendo ad es. questa domanda che da tempo mi danzava nel cervello.Lo so , tu non ricordi perché non hai mai visto niente, non è vero? Poverina! (Quale viscida condivisione del sentimento!) È stata la Severa, la gente a dire…” (strumentalizzazione decolpevolizzante) ed aspettare la reazione della bambina. Ma in quella circostanza , l’inquisitore credette meglio lasciar cader di mano gli insidiosi strumenti d’aggressione; che valore avrebbe avuto la confessione  di un’anima infantile in crisi?  (Vero, ma l'inquisitore-persecutore non cede mai e con queste ed altre subdole tecniche, condusse la piccola Adelaide , come un piccolo agnello inerme al macello-altare  del suo famelico narcisismo).

Il pianto era cessato: Adelaide mi guarda umilmente e aggiunge ( up e down emotivo effettivo e relazionale): Ma se io vado e non ti dico le cose, tu avrai dispiacere... (Fino a questo punto sedusse, con il bisogno di affetto, la piccola Adelaide. Così si riducono le vittime della sindrome di Stoccolma... che si innamorano dei loro aguzzini)  Su allegra! (In questo "Su allegra",avverto il cinico e sadico atteggiamento tipico di Giuda che offre Gesù Cristo ai soldati romani). Giù Andiamo a giocare. Vengo anch’io… E come è felice, invece, quando può rispondere sicura alle domande (Certo, libero dalla paradossale e subdola tortura delle domante tendenziose da "doppio legame nevrotico" che incutono soggezione e ti obbligano a dire ciò che non vuoi, ... chi non sentirebbe il piacere della libertà?)

***

Più sotto vi spiegherò altre cose e soprattutto il clima ed il terribile contesto fisico, emotivo e psicologico nel quale fu immessa la piccola Adelaide.

***

Certo che, vista la straordinarietà dei fatti, tutti questi aspetti avrebbero dovuto essere seriamente considerati. Anche le associazioni che don Cortesi formulò, dovevano essere considerate, così come le sue personali ipotesi. Anche i messaggi, i fenomeni solari riferiti avrebbero dovuto essere seriamente letti ed interpretati, quantomeno, come un qualsiasi straordinario evento fisico o para-fisio-psichico, psichico, così come le guarigioni istantanee o con semplice assenza di dolore pluriennale, pur in assenza di remissione della malattia vera e propria.

In ogni caso, il tutto avrebbe dovuto essere "decodificato" sia in chiave fisica, sia psico-analitica, come si fa ad esempio nei "sogni", sia in chiave teologico-spirituale o, perlomeno, meta-fisico o meta-psichico, come avrebbe dovuto fare qualsiasi persona seria e competente. Invece tutto fu banalizzato.

Toccava ad altri spiegare ad Adelaide cosa le era successo e del perché improvvisamente si fosse sentita paralizzata, diventando cianotica. Invece la si mise subito in croce. Ora è noto a tutti che non ci si paralizza o si diventa insensibili o cianotici, perché si vuole o perché si premedita uno scherzo alle amichette. Suvvia siamo seri.

Queste reazioni sono soggette alle leggi del Sistema Nervoso Autonomo, non volontario, quindi quantomeno si può tranquillamente sostenere che ADELAIDE NON FU AFFATTO BUGIARDA, anzi...

Ebbene, don Cortesi percepì tutto questo, ma lo ignorò volutamente e passò oltre, proprio in uno di quei colloqui conclusivi con Adelaide. Ripeto: don Cortesi commise dei gravissimi errori, ma chi li accettò senza una seria analisi critica, avallò in modo irresponsabile quegli errori.

L’unico motivo che potrebbe giustificare il tutto è quello relativo al fatto che i nazisti avessero cercato di MINACCIARE DI MORTE ADELAIDE, ma a distanza di 75 anni, questo aspetto avrebbe dovuto almeno essere svelato. Evidentemente non fu questa la ragione di tutta la contraffazione della verità. Oltre a questa, in ogni caso, vi è la contraffazione della verità, attuata da don Cortesi.

Vediamo quindi cosa fece don Cortesi.

***

GLI “INSIDIOSI STRUMENTI DI AGGRESSIONE”.

Ovvero:

STRATEGIA E TECNICHE DI LAVAGGIO DEL CERVELLO UTILIZZATE DA DON CORTESI.
Poiché vi sono ancora molti che non credono al fatto che Adelaide fosse stata sottoposta a VIOLENZA PSICOLOGICA, dicendo che era una LEGGENDA creata per porre in cattiva luce Don Cortesi, cerchiamo di evidenziarne, almeno alcuni aspetti .

Le strategie e tecniche utilizzate da don Cortesi sono quelle che in genere utilizzano anche i truffatori e i manipolatori mentali di professione e i "Guru" delle “Psico-Sette” per raggirare le persone deboli, che hanno bisogno di trovare una personalità forte che possa rispondere ai loro bisogni e riempire i loro “vuoti” mentali ed emotivo-affettivi. Per poter fare questo lavoro di “LAVAGGIO DEL CERVELLO” ed imbottire le “VITTIME” delle loro “diete biologiche e psicologiche”, tali truffatori hanno bisogno innanzitutto di isolarle da tutti e da tutto, per poter poi abbindolarle per bene.

La stessa cosa, senza essere un truffatore, fece comunque don Cortesi, dopo che Adelaide, fu collocata, controvoglia, in collegio. Lo fece in buona fede? Può anche darsi, ma ne dubito. Di certo so, che, come egli stesso scrisse, studiò attentamente e coscientemente a tavolino il tutto. In ogni caso, certi tratti del suo carattere, certi episodi o descrizioni, così come emergono dai suoi libri in merito, ci dicono che non fu affatto solo "buona fede".

Egli stesso infatti scrisse: "Penso che se il pungolo  delle domande non l'avesse spietatamente tormentata, non conosceremmo alcun particolare delle sue visioni" (Pag. 9 - terzo libro del Cortesi). Bella presunzione. Più in basso nella stessa pagina, aggiunge: "Adelaide inchioda la testa sul petto, risponde a strappi, vaga, affannosa, come uno che si arrabatti per difendersi da una aggressione. Fa capire anche troppo di essere in croce e perciò mette in croce l'interlocutore, il quale non voleva essere un carnefice (ma lo fu) e alla fine non saprà quanto valore attribuire a quelle vaghe risposte carpite con violenza"

Quindi era anche consapevole del fatto che Adelaide era in sua balìa e che certe sue risposte potevano non avere valore... Vedremo cosa scrisse il famoso psicologo Kurt Lewin, fondatore della "Psicologia di Campo" e critico del semplice valore associativo e intuitivo delle idee (Non io).  Eppure, nonostante don Cortesi sapesse questo, fece il carnefice. Eppure nonostante i Membri della Commissione Teologica di allora ed attuale  abboccarono alle favole che raccontò, spacciandole per vere.

Di certo, comunque, si sa che egli voleva "Demolire Adelaide". Adelaide gli faceva "paura" perché rappresentava la deformazione popolare e popolana della Religione. Egli sognava la purezza di sé e della religione. Per questo era in sfida con Adelaide, che doveva essere "rinverginata". Per questo il rapporto con lei, era percepito da lui come una LOTTA TRA IL GATTO E IL SORCIO (sic), rappresentato ovviamente da Adelaide. Adelaide invece si considerava "IL SUO TESORO". Bastava questo per proibirgli di esaminarla.

Preciso che Adelaide aveva una personalità forte e non aveva cercato alcun “Guru” o “Santone”, ma , mettendola in collegio controvoglia, fu posta in una grave condizione di debolezza, inferiorità e di rischio.
Preciso che don Cortesi non utilizzò mai la violenza fisica, ma quella psicologica: DECISAMENTE SI. Quella fisica la utilizzarono, a volte, per fortuna in modo non pesante, le suore, ma le ferite del cuore incidono più di quelle fisiche e ti demoliscono e uccidono dentro.

Adelaide fu sottoposta ad un vero e proprio trattamento di GASLIGHTING, cioè di una violenza psicologica continuativa e sfibrante al punto che per salvarsi psicologicamente dal suo "PERSECUTORE", preferì sacrificare la propria ragione e verità. Fu una "TECNICA PARADOSSALE" per fare contento il proprio persecutore, e placarlo per ottenere un po' di respiro e libertà (lo disse lei stessa a don Cortesi). Per quanto riguarda il concetto di "Persecutore" si vedano, qui sul sito, alcune diapositive riportate nel precedente libro "PANICO AMICO".

Offrirsi come "Vittima sconfitta" è una ottima tecnica per placare l'aggressore. Peccato che essendo piccola, Adelaide non aveva calcolato, né lo poteva pensare, che dietro ci potessero essere  altri "PERSECUTORI" affamati di certezze e desiderosi di colmare i loro "vuoti di sapere" in merito alla conoscenza dei fatti e della psicologia di Adelaide.

Adelaide non ne poteva più delle insistenze di don Cortesi e voleva assolutamente andare a casa per recuperare gli autentici affetti familiari e la libertà. Si pensi al primo cedimento di Adelaide. Ebbene, pur volendo farsi "suora", secondo il FIAT che espresse alla Madonna, ella vi rinunciò e da lì iniziò il precipizio. Il "LUPO" ebbe così il suo primo boccone, ma non gli bastava. Voleva tutto. Voleva l'anima di Adelaide. Voleva "rinverginarla", così come voleva rinverginare i bassi livelli di religiosità popolana. I suoi Finalismi di onnipotenza, in quel momento, trionfarono...

Ma, i raggiri e le false verità, prima o poi vengono a galla. Infatti Adelaide smentì quello che don Cortesi la obbligò a scrivere e a dire. Vero che che vi furono smentite e contro smentite. Anche questo i "negazionisti" non capirono e forse non capiscono ancora o si rifiutano di capire, quindi vediamo di spiegare cosa fece don Cortesi e poi il resto.

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Ora vediamo alcuni degli "INSIDIOSI STRUMENTI DI AGGRESSIONE" utilizzati da don Cortesi.

1 – Innanzitutto, ne approfittò del fatto che Adelaide fosse isolata in collegio, per portare avanti i suoi propositi di "inquisizione".
2 – Iniziò allentando le sue difese psicologiche con la bontà, le buone maniere ed i regali, carpendo la sua fiducia.
3 – Le smontò la fiducia nella "sua" Madonna, parlandole delle profezie mancate, impedendole di confrontarsi.
4 – Le disse che la Madonna non può mentire, quindi eri lei che mentiva e diceva bugie.
5 – In tal modo le fece perdere la fiducia e l'autostima, provocandole una temporanea dissociazione mentale.
6 – Ottenuto questo le fece credere che il suo fosse stato un semplice sogno ad occhi aperti.
7 – Le spiegò come il sogno fosse in pratica una bugia.
8 – Aggiunse che dire una bugia è peccato e che faceva male alla Madonna, cosa che Adelaide non poteva sopportare.
9 – Associò la sua inquietudine alla bugia-peccato, ignorando volutamente il suo bisogno imperioso di andare a casa.
10– La ricattò dicendole che non poteva lasciarla andare, fin quando non avesse confessato di aver detto una bugia.
11– Martellandola incessantemente giorno e notte, fino allo sfinimento, ne annullò le difese dell’IO.
12– Ottenne il primo cedimento di Adelaide, che confessò di essersi inventata lei il fatto di andare suora.
13– Adelaide sentiva che non era vero e che stava tradendo la "sua" Madonna, con tutti i relativi sensi di colpa.
14– Forte di questo primo fasullo successo, don Cortesi, illudendosi, smontò uno per uno tutti gli altri punti.
15–  Utilizzando il concetto di peccato mortale, le creò altri sensi di colpa ed il terrore del diavolo e dell'inferno.
16– Le aggiunse il senso di vergogna per avere illuso e deluso milioni di pellegrini.
17– Adelaide nella sua mente associò questo alla prigione dei suoi genitori e di se stessa.
18– In stato alterato di coscienza, incalzata da don Cortesi, rispondeva palesemente in modo ormai abulico e passivo.
19– Fu così che la piccola, tenace Adelaide crollò.
20– L’inquisitore-persecutore già credeva di avere vinto e celebrò il suo patetico trionfo, espresso nel "malinconico epilogo", ma la storia non era finita, poiché Adelaide, dopo aver subito la violenza psicologica, fatta di forzature, raggiri mentali e vissuti di tradimento reagì e proclamò la sua verità, che sdegnosamente don Cortesi con insensata autosufficienza sempre snobbò.

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FU COSÌ CHE ADELAIDE FU VIOLENTATA PSICOLOGICAMENTE.

Violentata? SI VIOLENTATA. Violentata nella propria dignità e Identità ed espropriata della propria Intima Essenza. Adelaide era un OGGETTO NELLE MANI DEL SUO DOMINATORE E POSSESSORE e fu violentata nella sua Anima, nel modo più subdolo ed insidioso che si possa fare: l’utilizzo della fiducia, dell’affetto per estorcerle una bugia, frutto invece delle solo delle personali proiezioni e convinzioni.

I punti sopra accennati mostrano con evidenza i perfidi passaggi della sua colpevolizzazione e demolizione di Gaslighter effettuate da don Cortesi. Ma le cose non finirono lì e non solo per opera di don Cortesi, ma anche di altri Monsignori.

 

  • Ma il vero colpo di grazia le venne inferto quando le si impedì di diventare suora. Era già stata ammessa al noviziato (si veda il suo diario: profezia personale del 14 maggio) e fu fatta svestire del suo abito talare e costretta a rifugiarsi a Roma. Fu trattata proprio come il male assoluto. UNA VERA E PROPRIA CROCIFISSIONE PSICHICA.

Se non finì in ospedale Psichiatrico lo si deve molto probabilmente alla mano protettiva della “sua” Madonna, che le aveva predetto queste sofferenze. Si avverava così, assurdamente, secondo i misteriosi disegni di Dio, proprio grazie anche a don Cortesi, un’altra delle “profezie personali” fatte dalla Madonna ad Adelaide quando, chiamandola “mia piccola martire” (si veda il suo diario: profezia personale del 14 maggio) le disse: “Soffrirai molto, ma non piangere perché dopo verrai con me in paradiso.”. Forse qualcuno non voleva che si verificasse questa profezia del martirio, peraltro ad opera della stessa Curia di Bergamo e della Santa Sede.

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Inserire elaborazioni grafiche di Kurt Lewin

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 NONOSTANTE TUTTO CIÒ, LO PERDONÒQuale esempio per certi preti, per  la Curia e per la Santa Sede... Forse pensano che gli "Scribi e i Farisei" esistessero solo al tempo di Gesù...  Fortunatamente la Chiesa è ben fondata, almeno per ciò che riguarda il Senso della Direzione verso Dio, tramite la Via di Gesù il Cristo, con l'assistenza dello Spirito Santo e non si può fare altro che ringraziarla. Fortunatamente la stragrande, anzi infinita maggioranza dei preti sono umili e questi ci "edificano", ma altri che vivono di Narcisismo, ci mortificano. Altri, peggiori ci sono di scandalo... Ci vorrebbe un bel "repulisti".

 

Nel libro spiegherò meglio il tutto.

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Successivamente Adelaide fu nuovamente ricattata con il PERFIDO VINCOLO DELLA CONFESSIONE a non cambiare più idea.

Per questo don Cortesi si indignò fino a cadere in DEPRESSIONE, a seguito della lettera inviatagli dal gesuita Padre Giuseppe Petazzi, salvo il rinchiudersi in una “SUBLIMAZIONE DIFENSIVA”. Ora, tali difese e tali reazioni depressive segnalano che il soggetto è stato colpito nel profondo, poiché gli sono state sbattute in faccia delle verità che avrebbe preferito che fossero tenute nascoste. Per la cronaca, Padre Petazzi gli aveva contestato il fatto di aver "vincolato" Adelaide con il segreto della confessione a non cambiare più idea.

I sintomi, in Psicologia, come in Medicina, hanno un significato: quello di rivelare le menzogne del soggetto, che fino a quel momento le ha nascoste nel suo intimo. L’inconscio, il corpo parla. Anche Dio parla. Per questo la Madonna delle Ghiaie SARA' RICONOSCIUTA. E' inesorabile. Peraltro sta già parlando ai nostri cuori, negazionisti o sostenitori, tutti uniti nell'unica devozione.

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TRE QUESTIONI ROMPICAPO DEI "NEGAZIONISTI" DELLA MADONNA DELLE GHIAIE

Quasi sempre, quando non si capisce qualcosa, la soluzione è andare sul sicuro, senza diventare matti e doversi scervellare. Si scervellò don Cortesi che disse che "la conoscenza dei Commissari Teologici ed i Membri del Tribunale Ecclesiastico "ERA PARI A ZERO". Vedi quanto già scritto in precedenza.

Don Bertocchi, diventato poi Monsignore, come "interprete" dei negazionisti chiedeva ai "Sostenitori" della Madonna delle Ghiaie, di risolvere tre questioni fondamentali per lui e forse anche per la Curia vescovile (vedi libro “65 anni di devozione– Ghiaie 1944-2009”):

1 – Che si spiegasse cosa aveva fatto cambiare opinione a don Cortesi, che prima era entusiasta ?
2 – Cosa fece cambiare opinione ad Adelaide ?
3 – Perché Adelaide continuò per due anni ad affermare e negare di aver visto la Madonna ?

Mi stupisco del fatto che, con tanti esperti entrati in campo, la Curia ed i “negazionisti “ della Madonna delle Ghiaie non siano ancora riusciti a capire come siano andate effettivamente le cose. Cercherò quindi e comunque di chiarire due cosine, sperando di essere il più chiaro e semplice possibile. Ma esaminiamo una cosa per volta.

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1 – La prima era: COSA FECE CAMBIARE OPINIONE A DON CORTESI ?
Ebbene la spiegazione è molto semplice, per chi vuole capire la realtà e la verità. Chi invece vuole continuare ad essere cieco e sordo, non capirà mai, non perché non è capace, ma perché si rifiuta di ascoltare e capire anche le possibili verità altrui.

Don Cortesi cita lui stesso una motivazione e cioè che fu Adelaide, con i suoi stessi comportamenti capricciosi, bugiardi, reattivi, disobbedienti, poco dediti alla preghiera, ecc. a fargli cambiare opinione (pag. 137-138 del suo terzo libro). Le associazioni mentali con ciò che le dicevano già in casa sua le sorelle, i genitori e la Annunziata (sei cattiva, bugiarda, smettila di dire le bugie), ecc.

Ma soprattutto c'era un motivo più profondo e cioè che i narcisisti non possono permettersi di ammettere di sbagliare o di ammettere le loro debolezze. Capitò infatti che don Cortesi, con la mole di lavoro che fece, finì col cacciarsi nei guai e sentiva che gli era caduto addosso un peso più grande di lui. Ma, sentiamo le sue stesse parole, tratte dal volume di Mons. Midali:

"... Vi sono entrato (nella vicenda) per interessi scientifici, per motivi personali di studio privato. Disgraziatamente, anche tutti i problemi infrascientifici suscitati dal fenomeno vengono a cadermi sulle spalle e mi soffocano (Mons. Midali pag.166). Altrove dice: "Mi meraviglio io stesso come possa resistere a questa vita forsennatamente agitata e terribilmente faticosa" (170 idem), ma vi è una frase ancora più specifica, che per ora non trovo.

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2 - COSA FECE CAMBIARE OPINIONE AD ADELAIDE ?

E' semplice:
Lo Stress. Lo sfinimento e soprattutto il bisogno di ritornare a casa con la sua famiglia e ritrovare le sue sorelle, le amiche, l'ambiente meno sofisticato delle Ghiaie, oltre al fatto di non poterne più di tutti quei massacranti e persecutori interrogatori con tutte le loro tecniche da GASLIGHTING utilizzate, che le procuravano insofferenza. Le acute sofferenze interiori che le procuravano incubi. altro che le interpretazioni strumentali di don Cortesi. Ricordiamone anche qui alcune:

1 - La segregazione forzata e l'isolamento dalla famiglia e la angoscia d'abbandono derivatale da tale distacco.
2 - Il ricatto di poter tornare a casa solo se avesse confessato la falsa verità che don Cortesi voleva ottenere a tutti i costi .
3 - Gli incubi notturni da angoscia da separazione, la paura di essere abbandonata e la paura del buio, già preesistente.
4 - Il disagio aggiuntivo dello svantaggio scolastico e sociale e lo snobismo e le derisioni delle nuove compagne.
5 - I conseguenti sentimenti di perdita dell'autostima per questi svantaggi e derisioni.
6 - I metodi rigidi utilizzati per "rinverginarla" e toglierle il "covo di vipere ed il drago dalle sette teste" dall'anima.
7 - I rimproveri subiti dalle suore e le attribuzioni di cattiveria, per certe sue più che comprensibili reazioni.
8 - Darle delle botte e scapellotti, seppur non pesanti, ma significativi, quando osava dire di avere visto la Madonna.
9 - L'essere svegliata di notte per ricordarle di non dire più quella bugia della Madonna.
10- Gli incubi notturni dovuti alla segregazione, che si sovrapponevano alla già presente paura del buio.
11- I vissuti di inferiorità individuale e di estraneazione sociale che prima non aveva.
12- La paura del peccato mortale e dell'inferno indottale insidiosamente dal Cortesi e dalle suore, oltre che dai familiari.
13- La paura che i suoi genitori fossero stati messi in prigione, inoltre lo temeva per se stessa.
14- L'angoscia di essere stata chiusa in una "bara" per sfuggire ai tedeschi.
15- Il senso disgustoso di indebita intrusione nella sua sfera intima con quella indegna visita ginecologica a cui fu sottoposta.
16- La violazione e della propria identità e dignità e subire tutto quello che volevano gli altri.
17- Il cambio del nome, dei vari collegi e l'adattamento continuo a nuovi cambiamenti.
18- L'insofferenza agli sfibranti, martellanti, ossessivi ed obbliganti colloqui di don Cortesi, effettuati ad ogni ora, notte compresa.
19- La terribile soggezione dei preti e dei Giudici del Tribunale.
20- La assenza di un Difensore e Tutore che sapesse davvero ascoltarla capirla e difenderla dalle insidie di don Cortesi.
21- Il non potersi sfogare con sua mamma o con le sue sorelle maggiori, che non vedeva quasi mai.
22- La perdita dell'autostima, per il fatto di essere sempre disconfermata e non riconosciuta nella propria buona volontà.
23- Il senso di perdita della propria Identità, della credibilità, della sicurezza ed il conseguente abbandono delle difese dell'IO.
24- Il senso di espropriazione della propria volontà ed autonomia di vita.
25- Il doversi sorbire quelle antipatiche visite di persone importanti, estranee alla sua vita.

Ecc, ecc.

Evito qui  di sottolineare gli aspetti psicologicamente gravi presenti, in tutti i punti, per consentire comprendere la la mole di vessazioni a cui venne sottoposta, impunemente.

Potrei andare oltre, ma CREDO CHE QUESTO POSSA BASTARE e soprattutto potrebbe bastare a chiunque per impazzire o avere la nausea della vita... e tutto questo per salvaguardare una "Bugia" ? Suvvia...
Vediamo ora i motivi delle sue diverse ritrattazioni successive.

***

3 - PERCHE' ADELAIDE CONTINUO' PER DUE ANNI AD AFFERMARE E NEGARE DI AVER VISTO LA MADONNA ?
Basta solo ammettere la violenza psicologica alla quale fu sottoposta Adelaide per comprendere il punto di vista della stessa. Si comrenderà allora come fosse ovvio che cercasse di dissociarsi da UN CORPO MENTALE ESTRANEO a ciò che sentiva come non veroe cioè la bugia che fu costretta a firmare quando scrisse di non aver visto la Madonna.
Ovvio quindi che cercasse di vomitare ed espellere quel corpo estraneo da sé. Infatti, ella conosceva se stessa e la vera realtà delle cose, cioè della autenticità delle Apparizioni.

Il fatto, come già detto, è che ADELAIDE FU VIOLENTATA NELL'ANIMA ed ESPROPRIATA DELLA SUA PROPRIA ESSENZA o si crede che la violenza fisica sia più grave di quella psicologica? Sarebbe stato più facile per tutti capire che era stata violentata fisicamente. Ma la violenza fu più subdola. A chi crede che le ferite fisiche siano le sole a far male (credo nessuno) dico, che le ferite del corpo si riparano spesso più velocemente che quelle dell'anima. Nel mio libro PANICO AMICO esordisco con una frase significativa: "NON IL DOLORE DEL CORPO, MA QUELLA DELL'ANIMA CI RODE IL CUORE".

Inoltre, scusate, ma come poteva una bambina, da sola, riparare i danni della propria anima violentata? Come poteva riappropriarsi della propria Essenza in tempi rapidi se i condizionamenti subiti erano quotidiani, subdoli e duraturi nel tempo? Non riescono nemmeno le donne adulte violentate psicologicamente dai mariti o dai compagni a rimettersi in piedi subito, ... figuriamoci una bambina.

Ci vogliono anni di psicoterapia prima di liberarsi dalla violenza psicologica subita da un lavaggio del cervello quotidiano. Serve tempo, dapprima per rendersi conto dell'errore compiuto, dell'inganno di cui si è stati vittima e poi per capire come si possa essere arrivati a quel punto, riconoscendo i subdoli artifizi che ci hanno tratto in inganno e che non eravamo in grado di riconoscere, perché CI FIDAVAMO DELL'ALTRA PERSONA che diceva di amarci, di volerci bene e proteggerci, infine la denuncia ed il riscatto e la ricostruzione del proprio IO e della propria anima.

Comunque la comprensibilissima ambiguità e confusione mentale della piccola Adelaide in quei due anni post-confessione o meglio post-bugia furono dovute proprio allo stato di confusione che le procurò quanto appena accennato ed al conseguente bisogno di ristrutturare la propria personalità e riconciliarsi con la propria anima e la "propria Madonna". Ma vediamo anche qui qualche altro aspetto che la trattenne in bilico tra il dire, il ritrattare per poi ridire ecc.

1 - Il timore di dover incontrare il Cortesi e soprattutto risentire internamente le sue parole condizionanti e colpevolizzanti.
2 - L'essere stata coartata, cioè ossessivamente obbligata da don Cortesi a dire la verità che voleva lui.
3 - Il terrore di dover rientrare in collegio e non poter più fare una vita normale, con rapporti sani con gli altri.
4 - L'averle fatto credere che aveva mentito sulla Madonna e che la Madonna non poteva dire bugie.
5 - Il dirle semplicemente che aveva sognato la Madonna, aggiungendo che era peccato grave dirlo agli altri.
6 - Il senso di colpa nei confronti dei propri genitori, della propria famiglia per averli cacciati nei guai.
7 - Il pudore nel cercare di non far soffrire ulteriormente la mamma, il papà e le sorelle, oltre i "guai".
8 - La nauseante sensazione del tradimento emotivo-affettivo di don Cortesi, come persona e soprattutto come prete.
9 - La terribile esperienza dell'esorcismo a causa delle folli interpretazioni della cantante lirica Ersilia Galli.
10- La devastante sensazione di aver tradito la "sua" Madonna e se stessa.
11- Il senso di vergogna nei confronti dei pellegrini ai qulai non poteva spiegare cosa le era successo e cosa le avevano fatto.
ecc.

Sinceramente credo che, con tutte queste sofferenze e turbamenti interiori, qualsiasi persona, come già accennato, avrebbe potuto impazzire. Invece Adelaide se la cavò e visse felice e serena e la sua vita spirituale crebbe smentendo le premature sentenze di don Cortesi e di tutti quei sacerdoti che vedevano in lei una bambina disattenta e poco portata alla preghiera. La Madonna di certo la preservò.

***

Il 20 febbraio 1989, a 42 anni Adelaide , presso un notaio,  fece la seguente dichiarazione  " ... nel quarantacinquesimo anniversario torno a dichiarare , come già più volte ho fatto in occasioni precedenti, che sono assolutamente convinta di avere avuto le  Apparizioni della Madonna a Ghiaie di Bonate dal 13 al 31 maggio 1944 quando avevo 7 anni. Le vicende da me dolorosamente  vissute allora le offro a Dio ed alla legittima autorità della Chiesa, alla quale sola appartiene di riconoscere o no quanto in tranquilla coscienza ed in sicuro possesso delle mie facoltà mentali ritengo essere verità".

Adelaide, dopo che le fu impedito di farsi suora, fece l'infermiera, si sposò ed ebbe due figlie.
Alla eta di 77 anni Adelaide moriva il 25 agosto del 2014, dopo aver sofferto per mesi di una grave malattia.
Oggi dimora in Paradiso, con la "sua" Madonna, come le fu promesso.

Il libro cercherò di terminarlo il più presto possibile.

La parte critica della storia delle Ghiaie termina qui. Ora potete potete leggere e scaricare la lettera che ho inviato al Vescovo Mons. Beschi.

***

LETTERA "APERTA" AL VESCOVO MONS. FRANCESCO BESCHI

Ecco i contenuti presenti nella lettera che ho inviato alla segreteria vescovile del Vescovo Mons. Francesco Beschi:

- Lettera al Vescovo Francesco Beschi -

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Ecco  LA RISPOSTA DEL VESCOVO MONS. FRANCESCO BESCHI:

In data 1.6.2019 mi giunge gradita la risposta del Vescovo Mons. Francesco Beschi. Eccone i contenuti:

"Distinto Signore,

ho letto con attenzione le sue riflessioni e osservazioni sulle vicende relative alla Madonna delle Ghiaie. Il percorso che ha portato al decreto da me sottoscritto è stato serio e impegnativo e, soprattutto, condiviso da sempre e in tutte le sue parti con la Santa Sede. Le deliberazioni finali sono il frutto di questo lavoro e di questa condivisione. La saluto cordialmente e invoco su lei e i suoi cari la Benedizione del Signore.

+Francesco Beschi

Lettera dal Vescovo Mons. Francesco Beschi

***

Ecco LA MIA RISPOSTA:

Risposta al Vescovo Mons. Francesco Beschi

 

BREVE COMMENTO ALLA LETTERA DEL VESCOVO

Come potete aver notato il Vescovo ha molto diplomaticamente evitato il discorso da me proposto, trincerandosi dietro la costante collaborazione con la Santa Sede, il che non significa affatto garanzia di serietà scientifica, visti i risultati.  E’ pertanto “dovere” del Vescovo rianalizzare il tutto in funzione delle osservazioni critiche che cercherò di sviluppare in modo più compiuto. Pena l’inganno e la perdita di credibilità del Vescovo e della Chiesa stessa.

Mi chiedo e chiedo: Perché il Vescovo non ha il coraggio di spiegare seriamente i motivi di una simile aberrante convalida del NON CONSTAT?

Deve forse nascondere qualcosa? Se il Vescovo, provasse ad arricchirsi di altri punti di vista, sono convinto che il lavaggio del cervello esercitato da don Cortesi allora, sulla Curia e sulla Santa Sede, cesserebbe e si scoprirebbero nuovi aspetti.

Dico che se il Vescovo e la Santa Sede ci vogliono portare al Cristo, devono esserci di esempio assoluto nella correttezza e nella serietà. Di peccati e di errori nella Chiesa, li vediamo tutti, ma la cosa peggiore è consentire la perseverazione nell’errore. Il Cristo, di certo non avrebbe tollerato queste cose, visto come trattò gli scribi e i farisei…

Mi auguro che vi siano dei ripensamenti da parte del Vescovo e della Santa Sede, anche se non ci credo, considerato il narcisismo - clericalismo esasperato che regna nella Chiesa e in moltissimi dei suoi membri.

Pensate una cosa: lo stesso “umile” don Cortesi, ovvero quel falso umile che cercava di essere il "meglio del meglio" per sentirsi superiore agli altri, amava demolire chi non condivideva le sue idee con disprezzo fino a definire “vigliacco” chi osava criticarlo.  Ma sentite le sue stesse parole: "Non c’è un vigliacco che produca un elemento nuovo dello sciocco problema (delle Ghiaie): “Io rispetto l’autorità…, però,.. però, ritengo di essere superiore al Vescovo ed ai teologi” (pag. 379 del citato volume di Mons. Umberto Midali). Cristo aveva ragione e venne definito un arrogante presuntuoso e perfino "PAZZO" da persone come  don Cortesi, che credevano di essere chissà chi...

Quindi l'essere definito un presuntuoso o vigliacco o altro da un don Cortesi qualsiasi o dai suoi amici e difensori, decisamente incompetenti nel settore psicologico, non può che farmi onore. Credo fermamente, con tutto il bene che produce e che pure le va riconosciuto, che la Chiesa e i suoi Membri siano ancora ben lontani dalla Santità e dalla verità sociologica e scientifica, per questo ogni tanto va richiamata. Qualcuno, seppur altrettanto indegno come me, deve pure avere il coraggio di farlo. I Profeti erano perfetti? Beh, nemmeno io lo sono e se "nomen est omen" (se il nome è un presagio)...

***

 

3 - PSICOLOGIA E PSICOTERAPIA DELLA ESSENZA

 

Come già accennato questo come gli altri scritti che seguiranno rappresentano la sintesi di un libro che seguirà. In tale sintesi verranno espressi i concetti ed i contenuti essenziali, che comunque ritengo utili per stimolare selle riflessioni.

Della Essenza e della Essenza Universale ne abbiamo già accennato nel libro PANICO AMICO, laddove abbiamo introdotto il concetto di INTIMA ESSENZA. Vedi in METODO  –> I 7 LIVELLI MENTALI  e anche in ESERCIZI DI PROVA  –> CONSAPEVOLEZZE AUTO-ASSERTIVE, ma anche in una importante diapositiva presentata, qui sul sito, nella sintesi di PANICO AMICO. Prima di riprendere il discorso, sarebbe bene che faceste un piccolo ripasso seguendo le indicazioni che vi ho appena fornito.

Detto questo, iniziamo ad introdurre meglio il concetti di.

1 – Essenza e Livello Essenziale

2 – Esistenza e Livello Esistenziale.

3 – Libero Arbitrio.

Non voglio addentrarmi in discussioni filosofiche circa l’origine ed il significato del termine Essenza, ma solo definirne il concetto in una sintesi, filosoficamente semplice, accettabile e condivisibile, in modo da potervi di comprendere meglio il modo nel quale io la sperimento e la intendo.

1 – Innanzitutto condivido quel concetto filosofico che interpreta la ESSENZA come una “Realtà originaria, concreta, autonoma, immutabile, con una sua sostanza e forma generale, che riassume sinteticamente in sé tutta la realtà esistente. In quanto tale essa può essere rappresentata dal Numero 1, il Tutto e perfino dal “CONCETTO DI DIO”. Tali ultimi riferimenti sono “Metafora della Essenza”.  Per molti, sottoscritto compreso, DIO, inteso non come “concetto” È L’ESSENZA STESSA. Il vantaggio del concetto di “ESSENZA” potrebbe mettere d’accordo tutti sulla verità della realtà delle cose, atei compresi. Nel nostro linguaggio, definiremo le consapevolezze che si svelano questa consa: LIVELLO DELLA ESSENZA o ESSENZIALE.

2 – Dalla “Essenza” emana tutta una serie di elementi, aspetti, sostanze e forme concrete e diverse, che la rappresentano, testimoniano la sua “presenza” e che da essa dipendono. Tali diverse realtà, relativamente autonome dalla Essenza vengono definite: ESISTENZA. Nel nostro linguaggio lo definiremo: LIVELLO DELLA ESISTENZA o ESISTENZIALE.

3 – Tra Essenza ed Esistenza vi è una RELAZIONE INTERDIPENDENTE un po’ particolare, nel senso che, mentre la Esistenza “Dipende dalla Essenza”, la Essenza “Non dipende dalla Esistenza”, però ne soffre ed offre dei messaggi che segnalano la distanza, più o meno malevola dalla Essenza stessa. Questo succede poiché elementi della Esistenza hanno una certa, limitata, autonomia dalla Essenza.  Ad esempio gli elementi della NATURA sono più dipendenti dalla Essenza. Per questo ci danno maggiore serenità e pace. Tale dipendenza, invece, diventa più labile negli ESSERI VIVENTI E SENZIENTI, come gli ANIMALI e ancora di più nell’ ESSERE UMANO. Nel nostro linguaggio definiremo questo aspetto come “LIBERO ARBITRIO”.

***

Faremo un esercizio audio su questo.

 

***

CONTINUA

 

Ora riesaminiamo la diapositiva  suaccennata.

 

 

Spoiler title
4 - PEDAGOGIA PSICODINAMICA

In preparazione.

5 - LA COMUNICAZIONE EFFICACE

In preparazione.

6 - DISTURBI PSICOLOGICI

In preparazione.

 

7 - PSICOPATOLOGIE DELLA BONTA'

In preparazione.

8 - IN PREPARAZIONE

In preparazione.

9 - IN PREPARAZIONE

In preparazione.

10 - IN PREPARAZIONE

In preparazione.